Tarlazzi: "Mondiale numero 15, non mi fermo"

Rebecca aveva pensato di regalarsi un anno sabbatico. "Tante emozioni qui in Argentina, sto vivendo un sogno e vado avanti"

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di Alessandro Gallo

BUENOS AIRES (Argentina)

Potrebbe anche prendersi un anno sabbatico perché negli ultimi tempi è tornata ad avere qualche attacco di panico. Nel dubbio, però, Rebecca Tarlazzi, continua a macinare avversarie e titoli mondiali. Dopo aver vinto in coppia con Luca Lucaroni – i due, contestualmente al titolo, sono imbattuti dal 2014, hanno annunciato lo scioglimento del duo per inseguire obiettivi differenti – Rebby, che è allenata da mamma Annalisa Marelli ha trionfato nell’individuale.

Ha solo 23 anni, Rebby – nata a Bologna il 9 gennaio 1999 –, ma a dispetto della giovane età ha già messo insieme qualcosa come 15 titoli mondiali. E in questo 2022, davvero magico per lei, ha pure trionfato nei World Games – di fatto i giochi olimpici per le discipline che non fanno parte del programma delle Olimpiadi – in Alabama, davanti a 100mila persone.

A Buenos Aires, nel palazzetto che ha ospitata la fase finale, ce n’erano solo 15mila. Ma si sono alzati tutti in piedi per lei, Rebecca Tarlazzi da Bologna, punto di forza della Tm Roller Academy e regina incontrastata del pattinaggio artistico. Insieme con il titolo mondiale è arrivato – era previsto – il conferimento della cittadinanza onoraria di Buenos Aires. Un turbinio di emozioni che, per il momento, ha allontanato l’idea di prendersi un anno di stop per dedicarsi di più a se stessa.

"Sono a quota 15 – dice Rebby – è un’emozione grandissima. Ero talmente tranquilla, questa volta, che non mi è parso nemmeno un mondiale. Non sentivo proprio la tensione. Mi sembrava di essere al centro di un’esibizione. E come tale mi sono comportata".

Esibizione o meno, Rebby ha dimostrato, una volta di più, di essere insuperabile. Di trasformarsi e di essere un tutt’uno con i suoi pattini, che forse sono magici.

"Siamo in partenza per Bologna – racconta – sono stati giorni fantastici. Un grande onore. Ho avuto l’opportunità di conoscere anche il vice presidente del Cio che si è messo a piangere e si è messo a dialogare con me e a farmi i complimenti".

Guarda lontano, Tarlazzi. "E’ come essere in un sogno – insiste – non voglio svegliarmi perché è una sensazione davvero straordinaria. Anche il conferimento della cittadinanza onoraria mi ha emozionato. Stravedono per me e per il pattinaggio. Mi hanno detto di tornare quando voglio perché dovevo considerare questa come casa mia. Anzi che sono obbligata a tornare qui, perché qui mi amano tutti. E’ davvero incredibile".

Un 2022 davvero speciale dopo le sofferenze e i problemi causati dal Covid. Per una ragazza abituata a girare il mondo, con i suoi pattini e il suo talento, fermarsi per un paio di stagioni è stata davvero dura.

"Ripenso a quello che mi è accaduto nel corso di questa annata. A luglio, ai World Games, votata come miglior atleta davanti a 100mila persone e, oggi, la cittadinanza onoraria, davanti a gente davvero appassionato. E’ un qualcosa che non è facile da spiegare. Ma che mi porterò dentro. Per sempre".

Non sembrano le parole e le considerazioni di una ragazza che possa decidere, anche solo momentaneamente, di appendere i pattini al chiodo. Ma è giusto che Rebby, dopo tanti allenamenti e tante gare, si prenda i suoi tempi per riflettere. Ci sarà tempo per capire. Intanto, oltre al mondiale, Tarlazzi entra nella storia: 15 mondiali non sono pochi. Soprattutto se a vincerli, in tutti questi anni, è stata una ragazza (d’oro) sola. "Cosa farò – sorride Rebby prima di imbarcarsi –? Devo valutare. Per il momento mi sembra che il mio corpo e la mia testa mi suggeriscano di continuare a pattinare".

La festa delle Due Torri, però, non si limita al trionfo di Rebecca Tarlazzi. Perché alle spalle di Rebby si piazza Giada Luppi, fresca di maturità, che continua a crescere con il suo entusiasmo e la sua passione. E una medaglia d’argento la porta a casa anche Alessandro Liberatore (Pontevecchio) che si conferma un asso della specialità nella prova individuale.

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