Thiago, adesso con Pioli la sfida è doppia

Il rossonero, che sabato sarà di nuovo al Dall’Ara, è stato l’ultimo tecnico che ha lavorato a Casteldebole a raggiungere quota 51

Thiago, adesso con Pioli la sfida è doppia

Thiago, adesso con Pioli la sfida è doppia

di Massimo Vitali

Forse bisognava pazientare otto anni per trovare, in era Saputo, l’allenatore in grado di far decollare finalmente il progetto battendo il quasi innominabile record dei 51 punti di Pioli (e di Guaraldi). Quell’allenatore il Bologna lo ha trovato in Thiago Motta. E non c’è dubbio che meritino gli elogi i dirigenti rossoblù che a settembre, vedendo la barca alla deriva, ebbero l’intuizione di puntare su un tecnico che allora poteva sembrare una scommessa e che invece si è rivelato, cammin facendo, il ‘Re Mida’ in grado di trasformare in oro tutto quello che a Casteldebole sfiora.

Sabato al Dall’Ara il Bologna di Motta sfiderà proprio il Milan di Pioli, il tecnico dei 51 punti della stagione di grazia 2011-12 che nel frattempo un anno fa alla guida dei rossoneri si è laureato campione d’Italia. Un po’ di numeri proprio sull’asse Bologna-Milan aiutano a capire la portata del capolavoro che sta confezionando Thiago. Da quando a settembre Motta si è seduto sulla panchina rossoblù Milan e Bologna hanno praticamente viaggiato alla stessa velocità. Nelle ultime 23 giornate i rossoblù hanno conquistato 37 punti, appena uno in meno dei 38 totalizzati dai rossoneri. In questa speciale classifica che potremmo ribattezzare ‘il campionato di Thiago’ solo, nell’ordine, Napoli, Juventus, Lazio, Roma, Inter e Milan hanno conquistato più punti del Bologna.

Occhio al dettaglio: quel settimo posto che vale un Europa virtuale nel ‘suo’ campionato, se la stagione finisse oggi, Thiago lo avrebbe già messo in cassaforte. Invece alla meta mancano ancora nove partite e con 27 punti sul piatto il record dei 51 punti di Pioli vacilla. Basti dire che a questo punto della stagione, ovvero dopo 29 giornate, quel Bologna aveva 36 punti contro i 43 che hanno oggi rossoblù. Lo scarto è evidente e il raffronto, anche dal punto di vista statistico, ci sta tutto, non foss’altro perché Pioli undici anni fa si insediò dopo che il predecessore Bisoli aveva guidato la squadra nelle prime cinque giornate, mentre Motta a settembre ha preso le redini alla settima giornata, ereditando le prime cinque giornate a guida Mihajlovic più la sesta col traghettatore Vigiani.

Ebbene: 1,5 fu la media-punti finale di Pioli nel 2011-2012 (50 punti in 33 partite), contro l’1,6 a cui fin qui ha viaggiato Motta (37 punti in 23 partite). Roba che se Thiago continuasse di questo passo la proiezione finale collocherebbe i rossoblù tra i 57 e i 58 punti, ben al di sopra dei 52 indicati lo scorso giugno da Saputo come obiettivo stagionale.

Dietro ai numeri c’è una certezza: dopo aver steso l’Inter, messo paura alla Lazio ed espugnato il campo dell’Atalanta non c’è avversario che questo Bologna non possa sperare di battere. Tantomeno un Milan che si presenterà al Dall’Ara nel mezzo della doppia sfida nei quarti di Champions League col Napoli: primo atto domani al Meazza e sfida di ritorno martedì 18 aprile al Maradona. Verosimilmente sabato sarà un Diavolo con testa e gambe altrove.

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