Sorpresa (relativa): l’anno della Champions ha moltiplicato i tifosi rossoblù. Ma i numeri della ricerca annuale ‘Sponsor Value’ di Stage Up e Ipsos dicono altro: i tifosi del Bologna sono quelli che in serie A sono cresciuti di più, facendo registrare un incremento addirittura del 47 per cento.
Giovanni Palazzi, dal suo osservatorio di Stage Up, di cui è presidente, come spiega il boom?
"Ci sono tanti fattori da tenere in considerazione. Intanto i tifosi, rispetto al recente passato, sono diventati più mobili: i risultati incidono sulla passione, non c’è più la fedeltà immutabile dalla culla alla tomba. In più col moltiplicarsi di mezzi e piattaforme attraverso cui accedere al calcio oggi puoi essere un tifoso del Chelsea anche non abitando a Londra, perché comunque puoi avere accesso a tanti contenuti della tua squadra del cuore".
Questo vale anche per il Bologna: si può tifare rossoblù anche da Trafalgar Square o da Montmartre.
"Sicuro: specie se i risultati sportivi sono quelli della scorsa stagione. Ma nel caso del Bologna entra in gioco un altro elemento: tanti emiliano-romagnoli, per una forma di vicinanza di comunità, al di là delle rivalità di campanile si sono identificati in una squadra che è l’espressione del territorio. E’ un processo di identificazione che è tanto più forte quando la squadra o torna ad affacciarsi in Europa, come nel caso del Bologna, o in Europa ottiene successi, e penso alla Virtus".
Resta il fatto che il salto da 264 mila a 389 mila tifosi, nel caso del Bologna, ha del clamoroso.
"Perché entra in gioco anche un altro elemento: la fiducia nella progettualità del club. Oggi il tifoso è diventato più maturo e quando capisce che il club per cui tifa ha un obiettivo, per raggiungerlo viene messo campo un progetto adeguato, nel momento in cui i risultati premiano lo sforzo che c’è a monte la fidelizzazione cresce".
Questo spiega anche la crescita di tifosi, per esempio, di Empoli (+19 per cento) e Atalanta (+18 per cento)?
"Assolutamente sì. Può stupire il fatto che i tifosi dell’Empoli, che ha centrato la salvezza all’ultima giornata, siano cresciuti più di quelli di un club che quest’anno ha vinto l’Europa League. Ma è proprio il tema della fiducia negli obiettivi: l’obiettivo dell’Empoli in serie A è salvarsi, quello dell’Atalanta vincere un trofeo in Europa. In linea di principio gli investimenti che permettono maggiore competitività rendono lo spettacolo più avvincente, favoriscono l’avvicinamento emotivo a un club e accelerano la capacità di generare ricavi, creare posti di lavoro e favorire lo sviluppo locale".
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