UnipolSai, non solo scudetto. E adesso la Coppa Campioni, la riqualificazione del Falchi e il grande ritorno di Vaglio

Il presidente Bissa e il giemme Mura: "Stiamo lavorando a un nuovo format per la Champions. Martedì la festa". Il manager Frignani: "Ho un gruppo da record". Il senatore Casini: "Questa società merita un monumento".

E adesso la Coppa Campioni,  la riqualificazione del Falchi  e il grande ritorno di Vaglio

E adesso la Coppa Campioni, la riqualificazione del Falchi e il grande ritorno di Vaglio

E adesso, ritrovato lo scudetto – non succedeva dal 2020, eravamo in pieno Covid, giravamo tutti con mascherine, igienizzanti e autocertificazioni – sotto con la Coppa dei Campioni. Il feeling con la Champions è riesploso nel 2010: quattro successi, da quella stagione a oggi. Persino una manifestazione organizzata (felicemente) in casa nel 2019.

Adesso, per tornare a sognare, bisogna uscire dai nostri confini. La Fortitudo vuole la coppa. Ma pretende un format diverso. Più moderno, più appetibile, più visibile.

La rinuncia, quest’anno, è stata dolorosa. Frignani e il suo capitano, Lorenzo Dobboletta, intendono portare il simbolo Fortitudo oltre confine. "Stiamo parlando – ammette Pierluigi Bissa –. La federazione ci ha coinvolto. Noi vogliamo esserci. Speriamo che nel 2024 ci sia una bella Coppa dei Campioni. Con la Fortitudo protagonista".

L’eco dello scudetto non si è ancora spento. Nella dolce notte di San Marino trillano i telefonini. Tra i più caldi, quello del giemme della Fortitudo, Christian Mura. "Adesso sono un po’ stanco – se la ride –. Ma questa era la squadra che avevamo in testa già da gennaio. Anche se sapevamo che non sarebbe stata facile assemblarla. Il nostro era un cantiere aperto. Lo abbiamo chiuso nel migliore dei modi". Gli arrivi a stagione in corso di Ricardo Segundo Paolini (mvp delle finali), Cristopher Molina Brito, Porfirio Lopez e il ritorno di Ernesto Liberatore. "Tutto previsto".

Anche Garcia e Scotti? "No, quelle sono state occasioni. Ma non parliamo di fortuna. Questa è una grande famiglia".

Che martedì dovrebbe festeggiare, al Falchi, con i propri tifosi. "Lo scudetto più bello? In questo momento mi viene da dire che è così – racconta Lele Frignani che, da manager, ha messo in fila il quinto tricolore dal 2016 –. Non è stato facile, sono esausto".

L’inizio con una squadra diversa. I primi mesi con un gruppo che, come atteggiamento, non gli era piaciuto. Lele non s’è nascosto, s’è fatto sentire. "E il gruppo è stato fantastico. Ha ascoltato, si sono messi tutti a disposizione. E così è nato lo scudetto".

Nato per stupire, Lele. Prima che decidesse di fare il manager, la Fortitudo non era mai riuscita a conquistare titoli consecutivi. Dal 2018 al 2020 se n’è cuciti al petto tre su tre. Prima di lui non c’era mai stata l’accoppiata scudetto-Coppa dei Campioni. Operazione centrata nel 2019. In questi playoff, poi, la perfezione. "Undici partite, undici vittorie. Nessuno potrà fare meglio. Al massimo potranno eguagliarci". Difficile eguagliare questa Fortitudo. E per il 2024 c’è il primo acquisto: Alessandro Vaglio, che rientrerà dalla squalifica. Arrivano le congratulazioni del sindaco Matteo Lepore.

Si fa sentire il senatore Pier Ferdinando Casini. "A questa società – dice – andrebbe dedicato un monumento. Vince sempre. All’inizio davano tutti la Fortitudo un passo indietro San Marino e Parma. Ha battuto tutti, l’ha fatto nettamente. Ha portato alla ribalta Bologna. E’ una bella pagina di sport. Mi ero tenuto libero per martedì, felice che il titolo sia arrivato prima. Brava l’Unipol ad affiancare questo club. E adesso la Fortitudo ha anche un bel progetto di riqualificazione dell’impianto. Per agevolare la socializzazione. Un club che va applaudito".

In aggiunta al monumento.

Alessandro Gallo