Uno sport che ora rischia di ‘grippare’

Massimo

Selleri

Delle otto partite che tra oggi e domani dovevano disputarsi in serie A, ben quattro sono state rinviate a causa del numero di atleti positivi al Covid nelle diverse formazioni impegnate.

I meccanici di una volta sostenevano che un motore che va a tre cilindri deve fermarsi subito perché se grippa, i danni diventano incalcolabili.

Siamo in una situazione simile essendoci in ballo sia l’equità competitiva, garantita dalla scansione regolare del calendario, sia la sicurezza che prima ci si stoppa e prima di potrà riprendere regolarmente.

L’esempio arriva da Pesaro che la settimana scorsa ha ospitato Cremona. I lombardi avevano lasciato a casa Jarvis Williams, essendo risultato positivo al tampone, e durante la gara hanno spedito negli spogliatoi un altro giocatore che accusava i sintomi del virus.

Martedì il club ha dovuto sospendere tutta l’attività, ma la frittata era fatta con i marchigiani che, guardacaso, da ieri sono fermi avendo lo spogliatoio infestato.

Ogni commento è superfluo e la conclusione è che fermarsi sarebbe una cosa saggia, anche per chi ha già dovuto fare i conti con la pandemia.

Ancora non è dato di sapere se domani si giocherà Milano contro Cantù, i meneghini ieri hanno rinviato il loro impegno di Eurolega avendo dei casi di positività, ma ammesso che si giochi viene chiedersi quale gare potrà mai essere con i brianzoli che tornano in campo dopo tre settimane di attività sospesa.

Giocare tanto per giocare non serve a nessuno, anzi continuare a far vedere delle non partite, tra isolamenti e spalti vuoti, rischia di creare quei danni incalcolabili che renderebbero non più riparabile il motore.

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