Valli: "Fantinelli e Aradori valgono la serie A"

Giorgio, cresciuto come tecnico bianconero, è il coach di Mantova: "Il gruppo della Fortitudo è di spessore con Thornton e Cucci"

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di Filippo Mazzoni

La Fortitudo trova un bolognese sulla propria strada. Giorgio Valli, proverà con la sua Mantova a fermare la corsa della Effe. Da poco meno di un anno è l’allenatore degli Stings dove, vista la sua grande esperienza cestistica sta dando una mano a far crescere fuori e dentro il campo il club virgiliano.

Valli come va?

"Abbastanza bene, siamo un po’ acciaccati dopo la sfida con Rimini dell’ultimo turno, ma vedremo di smaltire tutto ed essere pronti per la sfida di domenica con la Fortitudo".

Modenese di nascita, ma bolognese a tutti gli effetti.

"Bologna è la mia città da un punto di vista cestistico ma anche di vita".

Che ricordi la legano sotto le Due Torri?

"I ricordi legati a Basket City sono agro-dolci non potrebbe essere diversamente".

Se pensa alla Fortitudo?

"Ricordo con piacere le battaglie e le vittorie sulla panchina di Ferrara, ma alla Effe sono legati rapporti di grande amicizia con due fortitudini doc come Breveglieri e soprattutto con Alex Finelli, al quale con il quale ho un rapporto specie".

Cambiando sponda, nella Virtus dove ha iniziato giovanissimo ad allenare, fatto da assistente a Messina nel 1998 e poi diretto nel 2014 che ricordi ha?

"Da allora è cambiato tutto. Ci sono stati anni belli anzi bellissimi e anni che lo sono stati decisamente molto meno, fa parte dei cicli della vita".

Che pensa della Virtus attuale?

"Scariolo è un grande allenatore, sta facendo un ottimo lavoro, sono sicuro che la squadra ha tutto per far bene in Italia e in Eurolega".

In futuro le piacerebbe tornare ad allenare a Bologna?

"Sì, magari con un ruolo da assistente. Ci vuole tanta energia per fare il capoallenatore a certi livelli e inizio ad avere una certa età (60 anni) anche se mi piace essere presente in palestra".

Passiamo all’attualità il suo presente si chiama Mantova.

"Sto benissimo con gli Stings. Stiamo lavorando bene, costruendo qualcosa di importante. La società è giovane, sta facendo man mano esperienza e si sta strutturando nella maniera giusta. Io da parte mia cerco di dare una mano in campo, dove ho ancora tanto entusiasmo per allenare, ma anche fuori".

Il suo futuro immediato è la sfida con la Fortitudo.

"Squadra molto forte, non solo per il blasone, ma anche per gli effettivi che compongono la squadra. Eccellente difesa, incassa 70 punti a partita, ottimamente allenata da Dalmonte è un avversario difficile da battere, dovremo fare una grande prestazione per riuscire a controbattere la loro forza e la loro qualità".

Che armi cercherete di usare?

"Difesa e transizioni saranno decisive per l’esito del confronto". Chi teme di più?

"Fantinelli e Aradori sono due giocatori da serie A, Thornton è un ottimo elemento, ma anche tutti gli altri Cucci ad esempio è reduce dalla vittoria del campionato con Scafati, oltretutto il fatto di avere rotazioni più corte è un vantaggio perché ha dato alla squadra gerarchie ben definite e creato maggiore fiducia nei giocatori".

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