Virtus, la carica di Lundberg: "Ci aspetta un’annata top" Ira sugli arbitri, inibito Zanetti

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"Hey, come va ragazzi? Sono Iffe Lundberg e volevo dirvi che sono carico di unirmi alla Virtus". Queste le prime frasi in bianconero della guardia danese ieri ufficializzata dalla società del presidente Massimo Zanetti. Si tratta di un vero colpo di mercato per un giocatore che nella passata stagione in Eurolega ha segnato 9.1 punti a partita con il 33.8% da tre punti. Il video divulgato ieri dal club prosegue con Lungberg che manda una cartolina ai suoi nuovi tifosi mentre sta andando ad allenarsi. "Sarà una stagione entusiasmante con tante battaglie. In generale credo ci aspetti una grande stagione. Spero di vedervi presto e Forza Bologna...Andiamo".

Nato a a Copenaghen il 4 dicembre 1994, altro 193 centimetri, l’esterno danese inizia la sua carriera in Danimarca prima con i Falcon, poi con i Copenhagen Wolfpack e poi dal 2015 al 2017 con Horsens Ic. In queste ultime due stagioni vince un Campionato Danese e una Coppa di Danimarca. Nel 2017 si sposta in Spagna, dove prima veste la maglia di Manresa e poi quella di Tenerife con cui, nel febbraio del 2020, vince la Coppa Intercontinentale contro la Virtus. Nella stagione 202021 sbarca in Polonia dove, con lo Zielona Gora, vince la Coppa di Polonia. Durante la fase finale di quell’annata sportiva arriva il passaggio al CSKA Mosca, club con cui ottiene una Supercoppa e il titolo Vtb oltre a disputare l’Eurolega. L’esclusione dei club russi a causa dell’invasione dell’Ucraina comporta il suo passaggio ai Phoenix Suns, diventando così il primo giocatore danese a firmare un contratto oltreoceano. Con il suo arrivo manca un solo giocatore per completare il mosaico bianconero, in attesa che Kevin Hervey trovi un accordo con Badalona e salutare così le Due Torri.

Nel frattempo il Tribunale Federale ha applicato la sanzione dell’inibizione al presidente della Virtus Massimo Zanetti, per mesi 3 e giorni 15, in pratica fino al 4 novembre 2022, per dichiarazioni lesive dell’onore della classe arbitrale in un’intervista e per non aver risposto per due volte alla convocazione del Procuratore Federale. Le frasi in questione furono rilasciate durante la serie scudetto e esplicitavano una presunta sudditanza nei confronti dell’Olimpia. Milano si è indubbiamente mostrata più forte e più in forma rispetto alla V nera, ma resta da stabilire l’effettiva opportunità di far fischiare per ben due volte, l’arbitro ucraino Boris Ryzhyk che, in una dichiarazione spontanea quanto sconveniente ringraziò il coach meneghino Ettore Messina per essere stato inserito nei quadri arbitrali italiani. Anche altre federazioni del nostro paese hanno avuto gesti di solidarietà nel confronti degli arbitri ucraini, ma il loro utilizzo non ha mai riguardato le manifestazioni di vertice.

Massimo Selleri

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