
Toko Shengelia, marcato da Nikola Mirotic, è uno dei giocatori della Virtus che hanno una maggiore caratura nel contesto dell’Eurolega (Ciamillo)
BARCELLONA (Spagna)C’è una Virtus che gioca sul campo. E un’altra che lavora dietro le quinte. Hanno lo stesso obiettivo: ottenere il massimo.Per la squadra e Dusko Ivanovic, l’obiettivo è il primo posto al termine della regular season. E lunedì sera, alla Segafredo Arena, la Virtus si giocherà una fetta di primo posto contro Brescia.
L’altra Virtus è quella della proprietà e della dirigenza. Un’altra partita: in questo caso, l’obiettivo, è l’Eurolega. Ieri, in Catalogna, c’era Paolo Ronci, direttore generale bianconero. Contatti con l’Eurolega, quattro chiacchiere. Anche se tutto, a questo punto, dovrebbe essere deciso tra una quarantina di giorni, ad Abu Dhabi, sede della final four (23-25 maggio). E non è escluso che, ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, voli anche il presidente, Massimo Zanetti, accompagnato dai suoi più stretti collaboratori, il vice Giuseppe Sermasi e l’amministratore delegato del club, Marco Comellini. La proposta iniziale di Eurolega è stata una licenza triennale a fronte di un esborso quantificabile in cinque milioni. La Virtus, così come le altre due società coinvolte da questa offerta (Stella Rossa e Partizan, i club di Belgrado), più che trattare, intende tutelare l’immagine e il blasone.
Senza tornare indietro di secoli, è sufficiente ricordare che, se l’Eurolega ha preso piede, lo deve anche all’impegno in prima persona di Virtus (e Fortitudo e Treviso). Senza dimenticare che, la prima vera final four sotto l’egida dell’Eurolega, con un cambio di formula rispetto al precedente, andò in scena (3-5 maggio 2002) proprio a quello che una volta era conosciuto come PalagMalaguti. Non si vive di passato e di ricordi, ma per andare avanti non bisogna mai dimenticare la storia (maestra di vita, direbbe Cicerone).
Virtus che tratta, discute e pianifica. Ecco perché diventa fondamentale il nodo palazzetto. Quello che prenderà forma, in Fiera, nei prossimi mesi. E che dovrà essere pronto (magari con qualche cosa da completare) a novembre 2026. Ci sono già accordi in essere, non solo con la Coppa Davis, ma pure con Eima. Coppa Davis ed Eima: non sono due giocatori ’stranieri’, ma eventi che, con il loro peso, possono dare una mano lla Virtus. Per l’Eurolega che verrà. Ma, appunto, se ne riparlerà negli Emirati Arabi. E bisognerà capire anche la posizione dell’Hapoel Tel Aviv.
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