Virtus, Teodosic colora la notte bianconera

Gara-uno di semifinale: il serbo si carica sulle spalle i compagni nell’ultimo quarto con triple, rimbalzi e assist. E’ la vittoria numero 19 di fila

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Virtus Bologna

80

Unics Kazan

76

SEGAFREDO : Tessitori 7, Abass, Pajola 9, Alibegovic, Markovic 2, Ricci 9, Adams, Belinelli 12, Hunter 8, Weems 2, Teodosic 27, Gamble 4. All. Djordjevic.

UNICS KAZAN: Brown 13, Antipov ne, Canaan 9, Zhbanov, White 6, Sergeev ne, Klimenko, Uzinskii, Smith 22, Morgan 11, Holland 13, Theodore 2. All. Priftis.

Arbitri: Latisevs, Nedovic, Kardum.

Note: parziali 23-19; 44-36; 56-56. Tiri da due: Virtus Bologna 2436; Kazan 1628. Tiri da tre: 516; 933. Tiri liberi: 1726; 1719. Rimbalzi: 33; 29.

di Massimo Selleri

Missione compiuta per la Virtus che batte Kazan al fotofinish e che venerdì in terra russa, dove l’impianto sarà occupato per il 70 per cento della capienza dai tifosi dell’Unics, avrà la possibilità di chiudere il conto staccando il biglietto per la finale.

Gli ospiti si presentano all’appuntamento sperando che il loro pressing metta in crisi la Virtus, ma non fanno i conti con un giocatore come Milos Teodosic che per tutta la gara si carica la squadra sulle spalle e la fa anche giocare. Il dato curioso e che dimostra come la voglia di vincere possa far fare tante cose è che sarà anche il miglior rimbalzista tra i bianconeri.

La gara è molto ruvida e buon per la V nera che Stefan Markovic stringa i denti e scenda in campo per rispondere a qualche colpo basso così come che Amedeo Tessitori si metta a fare a sportellate senza tanti fronzoli, cosa insolita per lui.

Dopo un primo tempo in cui quasi sempre i padroni di casa sono stati davanti e gli avversari li hanno rincorsi, nel terzo quarto i virtussini volano a +12 (50-38), ma la gara è ancora lunghissima e la posta in palio è troppa alta perché l’Unics si arrenda e, infatti, l’ultimo quarto inizia sul 56-56. Subito il +3 russo e poi la parità sul 61-61.

L’equilibrio regna sovrano con Vince Hunter che cerca di sopperire alla stanchezza dei suoi compagni. Con 1’43’’ da giocare ci pensa il solito Teodosic a spingere i compagni sul +6 (72-68) con Kazan che inizia ad andare in debito d’ossigeno. Smith fa 22 dalla lunetta e gli ospiti scelgono di utilizzare il fallo sistematico sperando nella immaturità di Pajola.

La gara diventa ancora più eterna. C’è il 75-72, ma Milos segna una tripla, risponde Smith, e poi è 78-76 tra un libero sbagliato e l’altro. L’eterno Teo, invece, dalla lunetta non fa errori, siamo a 26’’ dal suono della sirena, i russi pasticciano e la V nera sorride cancellando con un urlo liberatorio tutta la sofferenza.

Nell’altra semifinale Monaco batte Gran Canaria 82-77.

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