Virtus, una macchina perfetta spinta dai tifosi

La squadra sta trovando l’alchimia grazie alle qualità di Hackett e Shengelia. E il calore della Segafredo Arena fa la differenza

Migration

di Massimo Selleri

Novemila tifosi bianconeri hanno applaudito quella che sarà la versione definitiva della Virtus. La convincente vittoria contro una Milano rimaneggiata apre un nuovo capitolo della stagione della V nera.

L’arrivo di Daniel Hackett e di Toko Shengelia ha innalzato notevolmente la qualità del roster e in un sistema difensivo che si sta consolidando si sta integrando alla perfezione anche Milos Teodosic che, con la sua fantasia, dà una spinta definitiva in attacco.

Dal punto di vista tecnico l’ultimo tassello riguarda il rientro del capitano Marco Belinelli, cosa che dovrebbe avvenire sabato quando la Segafredo scenderà a Pesaro. Un roster così ricco di talento non lo si costruisce senza mettere mano al portafoglio e la conferma che il popolo virtussino sta comprendendo e apprezzando gli investimenti del patron Massimo Zanetti arriva proprio dal fatto che domenica l’Arena è stata molto vicina al ’tutto esaurito’.

Con il successo contro l’Olimpia la formazione allenata da Sergio Scariolo ha messo in cassaforte il primato. Un primo posto che in un’ipotetica scala di importanza sta subito dietro al fatto che nei playoff lo stato di forma ha una importanza primaria. Questo è quello che dice l’esperienza, ma è anche vero che avere la possibilità di giocare più partite davanti a novemila tifosi è un fattore che non va sottovalutato, soprattutto se gli spettatori riverseranno sul campo tutta la loro voglia di essere dopo un campionato dove la presenza è stata centellinata anche nella fase finale.

Il club ha dimostrato di aver intercettato questa voglia di tornare ad assistere a una partita di pallacanestro e ora sta coltivando questo patrimonio perché non sia un fuoco paglia.

Non tutti gli avversari hanno lo stesso fascino di Milano e non tutte le partite sono così rilevanti per quanto riguarda il futuro. Domani si replica con Trento, ma il vero test è mercoledì 19 aprile, quando alla Segafredo Arena arriverà il Liektabelis. Si tratta di una gara senza appello dove chi vince va ai quarti di EuroCup e chi perde, invece, finisce lì la sua avventura. La Virtus ha come obiettivo la vittoria di questo trofeo per poter giocare l’anno prossimo in Eurolega e se è vero che questo potrebbe essere l’unico incontro davanti al proprio pubblico, avere tutto il calore degli spalti a proprio favore è il miglior modo per affrontare un impegno che ha tanto il sapore della roulette. La società punta a riportare alla Segafredo Arena i novemila di domenica, ma anche se il dato fosse leggermente inferiore il traguardo sarebbe prima raggiunto se si considera che prima della pandemia il pubblico in Coppa ha sempre avuto una flessione rispetto al campionato.

Un’arena piena non è un vantaggio solo per la Virtus, ma ne trae beneficio anche tutto il movimento che sta cercando di promuovere la pallacanestro attraverso una maggiore esposizione televisiva. Un’operazione difficile da realizzare se gli impianti sono mezzi vuoti.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro