Virtus, una notte cruciale L’Olimpia prova l’allungo

Sotto 1-2 in una serie ad alta tensione, la V nera torna nel bunker di Assago. Scariolo deve vincere per riavere il fattore campo a favore giovedì in gara-5

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di Massimo Selleri

Quarto atto tra la Milano e la Virtus in questa serie di finale scudetto. Si gioca stasera (ore 20.30 diretta RaiSport) ad Assago in un Forum che risulta essere tutto esaurito, come ha comunicato nel pomeriggio di ieri la società meneghina. Essendosi portata sul 2-1 domenica sera è l’Olimpia a essere in vantaggio e questo comporta che oggi la V nera deve tornare a casa con una vittoria per non ritrovarsi giovedì sera, quando si giocherà gara-5, con l’acqua alla gola. Le tre partite fino a qui disputate hanno avuto un solo punto in comune, il nervosismo che si respirava dentro e fuori dal campo. Un fattore che chiama direttamente in causa anche gli arbitri, con la terna di gara tre che ha convinto anche perché insieme vi era chi doveva andare alle Olimpiadi se si fossero disputate nel 2020 (Saverio Lanzarini) e chi ci è andato siccome si sono giocate nel 2021 (Manuel Mazzoni).

Gli altri hanno fatto più fatica e sorprende che questa sera ci sia di nuovo l’ucraino Boris Ryzhyk, quello che sembrava avesse fatto più fatica di tutti in gara uno. In ogni caso ogni partita ha una storia a sé anche per i fischietti, per cui pure quella odierna sarà diversa da tutte le altre. Sul piano tecnico c’è, però, una costante: chi ha controllato i rimbalzi alla fine è riuscito a mettersi la vittoria in tasca. Un aspetto che dipende molto dai lunghi che, nel caso della V nera, non sono risultati particolarmente brillanti.

Si attende, quindi, un pronto riscatto da parte della coppia formata da Toko Shengelia e Mam Jaiteh, con il coach bianconero Sergio Scariolo che giustamente insiste su di loro sperando che possano tornare ad avere lo stesso impatto che hanno avuto nella parte finale del campionato e dell’EuroCup.

La seconda variabile riguarda il rendimento di chi sale dalla panchina. Domenica il tecnico meneghino Ettore Messina a forza di insistere ha trovato buone cose da quasi tutti, mentre la panchina virtussina ha scelto di restringere le rotazioni sperando che la difesa dei soliti noti prima o poi si accendesse. Cosa che non è avvenuta, aprendo la strada alla vittoria dell’Olimpia.

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