Virtus basket femminile, Bologna a un passo dal sogno

Domani sera alle 20,30, in un PalaDozza esaurito, gara 1 di finale scudetto

Cecilia Zandalasini della Virtus femminile

Cecilia Zandalasini della Virtus femminile

Bologna, 28 aprile 2023 – E’ una palla a spicchi a tinte rosa quella che illumina il cuore di Bologna e che potrebbe portare, per la prima volta a BasketCity un titolo tricolore al femminile. Domani sera alle 20.30, in un PalaDozza tutto esaurito, o a chi piace dirla all’inglese sold out, si gioca gara 1 di finale scudetto, con le ragazze della Virtus Segafredo di Giampiero Ticchi chiamate a misurarsi con la corazzata Schio.

La freschezza fisica e mentale delle V nere, contro la tradizione, l’esperienza, la malizia a giocare certi tipi di partite, non a casa quella che inizia domani è la 13esima finale consecutiva raggiunta, da parte delle scledensi. Gli scudetti e il blasone delle vicentine contrapposto alla voglia di emergere di un movimento altrettanto storico come quello bolognese ma che raramente aveva toccato l’apice.

La storia d’amore tra Bologna e la palla a spicchi femminile è iniziata negli anni ‘30, si è sviluppata nel primo dopo guerra e ha trovato il suo sviluppo negli anni ’70, quando l’allora Libertas, presieduta dal compianto Gianfranco Civolani raggiunse quello che è stato uno storico terzo posto.

Era la stagione 1972-73, in campo c’erano Viviana Corsini, Carla Goggioli, Patrizia Martini, Gianna Nanetti, Manuela Peri e Tiziana Fasso, con la squadra che diede battaglia arrivando alle spalle solo di Milano e Geas. Da allora il movimento bolognese ha sempre vissuto tra A1 e A2 tra Libertas e Progresso fino agli ultimi anni, quando per 2 anni consecutive le ragazze della Matteiplast Progresso del Civ vincono il campionato di A2, ma sono costrette, causa impossibilità economica ad iscriversi alla massima serie.

All’A1 si iscrive invece quella stessa estate la Virtus che a tutti gli effetti eredita titolo e giocatrici di quel progresso. Squadra messa su in fretta e furia e che, corsi e ricorsi storici, in una delle sue prime uscite in amichevole, al Torneo di Schio, subisce un pesantissimo parziale 100-28 dalla Famila.

Da allora parte la lunga rincorsa della Virtus che anno dopo anno cresce, come organizzazione e sul campo. L’arrivo di Cecilia Zandalasini affiancata da un gruppo di italiane di livello e alcune straniere di lavoro permette alle bianconere di raggiungere la finale di Coppa Italia e quella scudetto dove cede, dando per altro fil da torcere a Schio. Questa estate il definitivo salto di qualità. Rispetto all’anno scorso vengono confermate Sabrina Cinili, Beatrice Barberis, Francesca Pasa e soprattutto Cecilia Zandalasini e Ivana Dojkic. A completare il roster bianconero arrivano giovani interessanti come Alessandro Orsili e Beatrice Del Pero, torna sotto le due torri la bolognese Olbis Andrè e arrivano 3 straniere di grandissimo livello come Kitija Laksa, Cheyenne Parker e Iliana Rupert. A guidare la squadra arriva Giampiero Ticchi che porta le V Nere a ben figurare alla prima partecipazione in Eurolega, ma soprattutto riporta, e siamo all’attualità, la squadra in finale scudetto. Domani, presente, passato e futuro del basket femminile bolognese si uniranno per spingere dalle tribune di un PalaDozza esaurito la Virtus verso il raggiungimento del primo dei due passi necessari per conquistarsi il titolo tricolore. Virtus – Schio si gioca alle 20.30, con le porte del Madison di piazza Azzarita che si apriranno dalle 19. Martedì 2 alle 20 al PalaRomare di Schio si giocherà gara2, eventuale gara3 invece è in programma da venerdì 5 maggio alle 20.30 di nuovo al PalaDozza.

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