Vitali incontra Djokovic: "Che emozione"

Il cestista azzurro ha conosciuto il tennista in mensa: "E’ un idolo. Noi possiamo sfruttare l’occasione"

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di Alessandro Trebbi

Un traguardo sognato e sudato, per uno come lui che ha dovuto guadagnarsi ogni centimetro di carriera. Michele Vitali, il cestita bolognese lo scorso anno al Bamberg, il prossimo a Venezia, adesso è pronto per provare a spingersi ancora più in là della semplice partecipazione, per scrivere un piccolo pezzo di storia che all’Italia della pallacanestro manca da 17 anni.

L’Olimpiade, Vitali e gli azzurri se la sono presa di forza e di coraggio, andando a dominare in casa della Serbia ben oltre il 102-95 finale del 5 luglio e grazie anche agli undici minuti di sportellate della guardia felsinea, elemento importante delle rotazioni di Meo Sacchetti. "Ma non vogliamo fermarci a Belgrado" racconta un Vitali colpito e sorpreso dall’atmosfera a cinque cerchi.

Qual è stato il primo impatto con l’Olimpiade?

"Fantastico. Sto cercando davvero di assaporare ogni singolo istante di questa esperienza che ci siamo guadagnati con la fatica e l’abnegazione, che sentiamo di meritarci. L’atmosfera che si respira al Villaggio Olimpico è ogni giorno più bella, man mano che arrivano gli atleti il clima diventa sempre più elettrizzante. Senza parlare di certi incontri che ti fanno tremare le gambe".

Di chi sta parlando?

"Ieri l’altro, mentre stavamo andando a sederci in mensa, abbiamo incrociato Novak Djokovic. Un idolo, davvero un’emozione unica per me".

Da dopodomani ci sarà meno tempo per le distrazioni però...

"Sì è vero, arriva il torneo e dovremo concentrarci solo su quello, ma in questo aspetto credo siamo stati molto bravi. Abbiamo capito come isolarci da tutto nel momento in cui entriamo in palestra per l’allenamento. Questo ci aiuta nel mettere a fuoco i dettagli tecnici e tattici che ci serviranno poi per affrontare un girone pieno di insidie".

La Pool B è diventata ancora più incerta, dopo che la Nigeria ha battuto gli Stati Uniti in amichevole...

"Sì ma non possiamo farci sorprendere da nulla, all’Olimpiade il livello è altissimo in tutte le formazioni presenti e il nostro girone potrebbe essere uno dei più equilibrati, con noi, Nigeria, Australia e Germania. Dovremo essere bravi a sfruttare le occasioni che ci si presenteranno lungo il percorso, concentrati sull’obiettivo e lasciando sul campo fino all’ultima goccia di sudore. Sappiamo che siamo in grado di farlo".

E pensare a un passo per volta?

"Esatto. Oggi non è alla Nigeria che dobbiamo guardare, o all’Australia che sulla carta potrebbe essere la favorita della Pool. Nel mirino c’è solo la Germania per il match di domenica: una sfida alla volta. Siamo carichi e determinati, vogliamo affrontare i tedeschi con la stessa faccia messa in campo a Belgrado".

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