Volley a gonfie vele sotto le Torri Alberti: "Giovani bravi e progetti"

È stato coach della Zinella e oggi è direttore della Vtb: "Lavoro e collaborazioni, la strada è quella giusta"

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di Marcello Giordano

Negli ultimi otto anni è stato direttore tecnico dell’Idea Volley prima e del Volley Team Bologna poi, la società che ha dato vita a un polo che oggi rappresenta con la prima squadra il movimento di vertice della pallavolo femminile. Nella stagione 200809 è stato l’ultimo allenatore bolognese della Zinella in serie A2. Lui è Gianluca Alberti, 52 anni, e la pallavolo bolognese, maschile e femminile, l’ha vista cambiare. Dal vertice al declino: "Ma ora c’è aria di una nuova primavera", racconta. La Geetit, in A3 maschile, è quarta parimerito, in corsa per le finali di Coppa Italia e in zona playoff. E la sua Vtb Fcr Edil Bologna è prima nel girone D del campionato di B1 femminile, con una seria ipoteca già messa sui playoff (più nove sulla quarta) e pure sul primo posto (+6 sulla seconda, ma con una gara in più).

Alberti, come si spiega la ritrovata ambizione della pallavolo bolognese?

"Almeno tre elementi in comune, Pallavolo Bologna e Volley Team Bologna ce l’hanno".

Ci dica il primo.

"Hanno seminato per due o tre anni per raccogliere una serie di partner, con cui avere la forza economica per sostenere squadre di buon livello e crescendo gradualmente. Il Vtb fino all’anno scorso stava in B2 con giocatrici giovani cresciute nel settore giovanile e Pallavolo Bologna stava in B maschile. L’epoca dei singoli patron, com’era stata la Zinella di Penazzi o com’era stata L’Idea Volley con Camorani in A1 e con Mt in B1 è finita".

Anche San Lazzaro, qualche anno fa, salì in A2.

"E fu una grande impresa, sportiva e organizzativa, ma non ebbe la forza di fare la categoria. Fino al recente passato il volley era legato a singoli finanziatori, ora non più e forse attraverso questa formula è possibile trovare più stabilità e continuità, al netto delle difficoltà economiche del periodo. Prima, se mollava l’uomo di riferimento, era finita".

Il lavoro sta dando i suoi frutti.

"Il lavoro e le collaborazioni, che è il secondo punto in comune tra le due realtà. Perché Pallavolo Bologna raccoglie 7 società e Vtb è nata dall’unione di Idea Volley, Progresso, Masi, Fatro Ozzano, Pontevecchio e Clai Imola: le ultime tre sono uscite a dimostrazione che gli accordi di collaborazione non sono semplici. Ma è l’unica strada per riuscire a fare pallavolo di alto livello e a creare giocatrici. Negli ultimi 8 anni, ad esempio, la Vtb con questa politica ha costruito giocatrici da serie A come Piva, Giovannini e Cosi, che poi hanno lasciato Bologna perché mancavano squadre di vertice. Ora abbiamo anche quella e nel roster figurano 6 7 ragazze cresciute nel nostro settore giovanile, di cui 2 titolari (Pavani e Laporta ndr)".

Ultimo aspetto in comune?

"Vtb e Geetit hanno trovato allenatori giovani, emergenti e bravi come Zappaterra e Marzola. Bologna è stata terra di grandi allenatori: dobbiamo ricominciare e stiamo ricominciando a scoprire anche gli allenatori da lanciare, che sono quelli che poi fanno crescere talenti e giocatori. La strada è quella giusta, dobbiamo insistere nel percorrerla".

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