Virtus, Cesare Mattei: "Noi nel cuore di Bologna. E domenica in bianconero"

Il presidente Sef: "Ogni virtussino è parte integrante della città. Guardiamo al futuro senza aver paura. E quel tiro da quattro di Danilovic..."

Cesare Mattei

Cesare Mattei

Bologna, 15 gennaio 2020 - Cesare Mattei, classe 1963, è già stato il presidente della Sef Virtus tra il 1999 e il 2003. "Sono rimasto così affascinato dalle celebrazioni per i 130 anni – dice scherzando – che ho fatto di tutto per ritrovarmi qui per un altro compleanno".  

Bologna è la Virtus e la Virtus è Bologna: quale spiegazione dare a questa immagine? "Ogni virtussino si sente parte integrante della città. La Virtus è cresciuta nel cuore di Bologna e ha fatto la storia sportiva di questa piazza". Sef Virtus, fondata da Emilio Baumann, 14 anni prima della nascita del Carlino. "Un ribaltamento dei ruoli: il Carlino ci ha sempre seguito. Ma nel 1885 fummo noi a dare la notizia della nascita del quotidiano di Bologna". Aveva immaginato un anno a colori. Il Covid sta rendendo tutto più grigio. "L’obiettivo principale, quando abbiamo pensato ai festeggiamenti per i 150 anni, era un volume che raccogliesse la storia. Il primo obiettivo è stato raggiunto. Adesso c’è il secondo passaggio: poter affrontare gli appuntamenti che abbiamo organizzato in presenza, non in modo virtuale o da remoto". Intanto i primi impegni istituzionali. "Domenica è il compleanno. Saremo ricevuti dal sindaco, Virginio Merola e dal cardinale, Matteo Zuppi". Resta l’idea lanciata per domenica: vessilli bianconeri alle finestre e ai balconi. "Da marzo ci siamo affidati ai colori dell’arcobaleno. L’invito è per una domenica in bianconero". C’è un’immagine della Virtus che l’accompagna spesso. "Anche in questo caso è un invito. Godere la città e la collina d’estate, sul far della sera, dallo storico campo del Ravone, dove si è allenato anche il Bologna. E’ immergersi nella bellezza della città". Il suo sogno? "Che le attività che abbiamo previsto si possano svolgere in presenza". Tanti appuntamenti per il 2021. "Ci sarà un momento al PalaDozza, il 4 aprile, in occasione della Pasqua. Poi la festa dello sport del 2 giugno, la mostra delle torce olimpiche. E i premi e le manifestazioni intitolate a Emilio Baumann e Ondina Valla". Domanda insidiosa: esclusi questi due chi è il suo virtussino ideale? "Il signore del tiro da quattro Sasha Danilovic. Ma qui esce la mia anima cestistica". Restando al basket creiamo un quintetto ideale. "Milos Teodosic, Manu Ginobili, Roberto Brunamonti e Gigi Serafini". Cosa significa oggi essere virtussini? "Parafrasando un’immagine del cardinal Zuppi, guardare al futuro senza paura".

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