Bologna, 16 settembre 2022 - "Non vedo l’ora di ritrovare i nostri tifosi alle partite". A parlare è Isaia Cordinier ( nella foto ), l’esterno francese anche quest’anno in forza alla Virtus e che da una decina di giorni ha raggiunto i compagni alla palestra Porelli. "Penso che non deluderemo chi ci darà fiducia – prosegue il numero 00 bianconero – perché siamo una squadra dove ci sono giocatori esperti e giocatori giovani che sono ben distribuiti in tutti i ruoli. Siamo completi e credo che faremo bene sia in campionato che in Eurolega. Insieme al nostro pubblico sono convinto che ci toglieremo tante soddisfazioni".
Quali sono i suoi obiettivi personali in questa stagione?
"Quello di migliorarmi tecnicamente aiutando la squadra a vincere. Vincere è la cosa più importante perché poi sono sempre i risultati a fare la differenza e a dire quello che sai fare, per cui il mio traguardo è quello di fare in ogni partita un qualcosa di utile per arrivare alla vittoria".
Preferisce attaccare o difendere?
"Non ho preferenze perché voglio essere un giocatore completo per cui devo crescere in entrambi gli aspetti. Nella pallacanestro i ruoli non sono così definiti come nel calcio dove c’è chi difende e chi deve fare goal, ma tutti attaccano e tutti difendono e, quindi, bisogna saper fare entrambe le cose".
Esordirà in Eurolega, pronto?
"Assolutamente sì. Non bisogna avere paure delle sfide, ma bisogna affrontarle lavorando e impegnandosi perché diventino un qualcosa che sia alla tua portata. Ho la fortuna di avere compagni che ci hanno già giocato e l’hanno pure vinta, per cui cercherò di sfruttare al massimo anche la loro esperienza".
Suo padre è stato un giocatore di pallamano di alto livello, come mai non lo ha seguito?
"In realtà la pallamano è stato il primo sport che ho praticato. Mi piaceva molto anche se è una disciplina molto dura, ma non ho mai avuto paura dei contatti. Un’estate lui cambiò club e lì dove andò c’era anche la possibilità di giocare a pallacanestro. Per un po’ di tempo ho praticato entrambi, poi ho scoperto che il basket era più adatto a me e mi divertiva di più".
Quali sono i luoghi e i monumenti di Bologna che più le piacciono?
"A bruciapelo direi che mi piace tutto il centro della città. Se mi fermo a pensarci, allora mi viene da dire che la Basilica di San Luca, con il suo portico, è un posto meraviglioso. Abito vicino a Piazza Maggiore e la trovo stupenda così come le Due Torri: a volte penso che i bolognesi siano fortunati a vivere in una realtà così bella e che, allo stesso tempo, non si rendano conto di quale sia la loro fortuna come spesso accade in questi casi".
Soprattutto tra il pubblico femminile lei è famoso per i repentini cambi di pettinatura. Quanto tempo al giorno passa davanti allo specchio?
"Abbastanza. Siccome sono una persona a cui piace stare fuori dagli schemi, l’unico modo per esprimere la mia originalità quando gioco è quella di cambiare pettinatura. Mette in risalto il mio modo di essere e come mi sento in quel momento. Mi piace essere positivo perché credo che questo sia il modo migliore per affrontare anche le situazioni più delicate".
Lasagne o tortellini?
"Indubbiamente tortellini, che sono buonissimi anche se non bisogna esagerare per una questione di condizione fisica".
Francia contro Italia. Ha tifato per il suo paese o per Pajola e Mannion?
"Sono orgogliosamente francese per cui la mia nazionale è sempre nel mio cuore, però, confesso di avere sofferto per tre persone nella sconfitta dell’Italia. I miei due compagni e Amedeo Tessitori che quest’anno non gioca con noi. Quando tra trasferte, match e allenamenti trascorri tanto tempo con alcune persone diventa inevitabile considerarle come se fossero di famiglia e chiamarli fratelli, durante la stagione è come se lo fossero perché li frequenti di più di chi lo è".