Virtus, Luca Baraldi: "Zanetti mantiene le promesse. Il prossimo passo: l'Eurolega"

Il Ceo delle V Nere dopo la notte magica di mercoledì: "Dovremo risolvere il problema dell’arena. Il budget della prossima stagione salirà del 25%"

Luca Baraldi (Fotoschicchi)

Luca Baraldi (Fotoschicchi)

Bologna, 13 maggio 2022 - Scudetto e partecipazione all’Eurolega in cinque anni. Questo è quanto il patron della Segafredo Massimo Zanetti ha promesso quando ha sposato la causa della Virtus e questo è quanto è arrivato sul campo. "La soddisfazione più grande – spiega il Ceo della V nera Luca Baraldi – è stata proprio quella di aver sconfitto ogni scetticismo e di aver dimostrato che la nostra mentalità e il nostro operato sono vincenti. L’Eurocup che abbiamo alzato ha proprio questo significato: il dottor Zanetti non solo promette, ma poi i suoi impegni li mantiene. Riportando la Virtus e Bologna in Eurolega si chiude la prima fase della nostra gestione".

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Si apre un secondo ciclo di promesse. Quali saranno?

"Non ci accontentiamo di partecipare all’Eurolega, ma nel giro di 2-3 anni vogliamo arrivare alla final four. Su questo punto Zanetti ha le idee molto chiare".

Il primo ostacolo è la mancanza di una arena. Come vi muoverete?

"Partiamo da quello che c’è già e, quindi, dal ringraziare Bologna Fiere per un accordo che ci ha permesso di poter giocare la finale di mercoledì davanti a 10mila tifosi. Se fossimo stati al PalaDozza metà della gente sarebbe rimasta fuori e questo sarebbe stato un grave danno per noi. L’incasso ci serve perché il club non può vivere solo di pane e Zanetti, ma il progetto ha un senso se è anche supportato da chi paga il biglietto. Sempre con la Fiera e con il Comune stiamo ragionando per arrivare a una soluzione che ci consenta di avere una nostra arena, perché questo è un problema".

Lei è un uomo di numeri. Di quanto dovrà aumentare il budget della Virtus nella prossima stagione?

"Direi del 20-25%, ma è presto per fare i conti. Ne approfitto per dire che è vero che i nostri tifosi pagano un qualcosa in più rispetto agli altri, ma è pure vero che vedono uno spettacolo migliore. Del resto il concerto di un grande artista costa di più rispetto a quello di un suo collega meno quotato".

Veniamo alla squadra. A febbraio siete eliminati dalla Coppa Italia e a maggio vincete l’EuroCup. Cosa è successo?

"Al di là delle operazioni di mercato abbiamo richiamato tutti all’ordine perché ci sembrava che qualcosa dovesse essere aggiustato sul piano dell’atteggiamento. La Virtus gioca sempre per vincere e se è vero che ieri abbiamo concluso i festeggiamenti per la Coppa da oggi ci concentriamo sui playoff. Chi vorrà conquistare lo scudetto dovrà scucircelo dalla maglia, perché per il momento siamo ancora i campioni d’Italia". Shengelia resterà?

"La partecipazione all’Eurolega ci dà un argomento importante nella trattativa. Lui è qui con moglie e figli e si trova bene a Bologna, ma ha tante offerte e la concorrenza è agguerrita".

Ci descriva Milos Teodosic.

"È il giocatore che in tre anni ci ha consentito di fare il salto di qualità. E’ unico ed è straordinario come lo è stato Maradona nel calcio. Abbiamo fatto bene a puntare su di lui che, non a caso, è sempre l’Mvp. Senza i soldi non si vince, ma anche spendendo tanto si può perdere se non scegli le persone giuste. Lui ne è l’esempio".

Dispiaciuto che l’anno prossimo non si giochi il derby?

"La città perde tanto, ma non penso sia corretto che io parli della Fortitudo. Ogni società ha la sua storia e vive i suoi momenti di gioia e difficoltà".

In questa vittoria quali sono i meriti del coach Scariolo?

"Tantissimi. Io credo nelle organizzazioni snelle, per cui i manager in questa società sono tre: io, il general manager Paolo Ronci e Scariolo. Lui è uno così abituato a giocare partite importanti che nell’allenamento di mercoledì mattina ha trasmesso serenità a tutti i giocatori. Ha messo tutti in una situazione di tranquillità e fiducia".

Durante la finale si attendeva tanto calore dai tifosi?

"Essendo stato qualcosa di unico era impossibile aspettarselo. Io ho vinto tanto nel calcio, ma ho ancora la pelle d’oca se penso a quello che i tifosi e la squadra mi hanno fatto provare".

 

 

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