Scariolo ospite al Carlino: "La Virtus Bologna sarà competitiva su tutti i fronti"

"In Eurolega nella quale dovremmo essere bravi a fare un passo alla volta. In campionato dopo la favorita Milano ci siamo noi. Ma il livello e la qualità sono cresciute"

Bologna, 6 ottobre 2022 - Fresco campione d’Europa con la Spagna e vincitore, per il secondo anno di fila, della Supercoppa, alla guida della Virtus, con la quale ha vinto anche l’EuroCup, staccando il pass per l’Eurolega. Sergio Scariolo in visita al Carlino, per chiacchierare di sport, come coach e ct e per capire come ’funziona’ un giornale, da cittadino appassionato e curioso. Un pomeriggio divertente (guarda il video), in attesa del ritorno in campo, domani.

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Scariolo ospite alla redazione del Carlino
Scariolo ospite alla redazione del Carlino

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Scariolo, lei ha vinto tutto.

"C’è sempre qualcosa da fare per migliorare. E’ vero che i successi rinforzano l’autostima, ti danno più convinzione. E visto che guidi una squadra, magari diventa più semplice farsi seguire dai giocatori. Ma l’equazione simpatia-antipatia, vittoria-sconfitta non sempre funziona. Anche se questi sono momenti bellissimi".

Al di là delle dediche alla federazione spagnola e al suo club, qual è il primo pensiero dopo questi trionfi?

"Alla famiglia. Soprattutto mia moglie, perché i figli sono grandi e stanno affrontando percorsi diversi. Mia moglie Blanca è quella che deve sobbarcarsi le maggiori difficoltà".

Un Grande di Spagna, conquistato anche dalla cultura iberica, come si trova a Bologna?

"Bene, l’affabilità dei bolognesi è proverbiali. La gioia di sedersi a un tavolo, per chiacchierare e mangiare. Grazie anche alla proliferazione dei ’funghi’ è simile alla Spagna. Vivo in centro, ma il mio vivere la città è comunque legato alla professione che svolgo. Poi, visto che conosco questa piazza dagli anni Novanta, incontri tanti Gregg Popovich che ti dicono cosa fare. Ma lo fanno con simpatia e con la suddivisione dei ruoli".

Per completare il suo incredibile palmares mancherebbero, pur avendo lei preso parte a final four di Eurolega e Olimpiadi, una Coppa Campioni e un oro ai Giochi.

"Non è che chi arriva secondo, sia un fallito. Poi, ripeto, la divisione vittorie e sconfitte non è così netta".

Virtus in Eurolega dopo 14 anni: obiettivo?

"Siamo all’inizio di un percorso. Adesso siamo alla prima casella. Non sappiamo quante ce ne siano da fare. Dobbiamo pensare, in prospettiva, anche a un impianto. Lo dico con tutto l’affetto che posso avere, da bolognese acquisito, per il PalaDozza. Ma per essere al top, in Eurolega, servono altri impianti. Non dico quelli spagnoli, ma almeno Kaunas e Berlino, che pure non sono, al momento, club di primissima fascia".

La sfida in Eurolega è arrivare tra le prime otto.

"Sì, perché in questo modo potremmo giocare la competizione anche nella stagione successiva. In una sorta di ipotetico ranking tutti ci vedono in una posizione tra l’ottava e la dodicesima. O anche ai margini della zona playoff. Non è facile programma re un canestro in più o in meno. Ma sappiamo cosa serve".

Ecco, cosa serve?

"Noi, come squadra, dobbiamo allenarci e lavorare. La società e la tifoseria ci dovranno supportare soprattutto nei momenti più duri, perché arriveranno".

Ma il sogno di arrivare tra le prime otto si può realizzare?

"Credo e spero che possa essere così. Anche se, di fatto, siamo almeno in quindici a pensare ai primi otto posto. L’asticella si è alzata, ma noi vogliamo provarci".

Avete appena vinto la Supercoppa.

"E siamo contenti. Ci sono altri due obiettivi per quello che riguarda l’Italia. C’è la Coppa Italia. E’ una competizione che si disputa nell’arco di quattro giorni. Molto dipende da come ci arrivi, in quali condizioni di forma. E quali sono, ovviamente, le condizioni di forma degli avversari. Difficile fare una previsione in una competizione così specifica".

Rimane il campionato: pochi mesi fa la finale tricolore con l’Olimpia con quale rimpianto.

"Nel campionato chiaramente partiamo in secondo fila, alle spalle della favoritissima Milano. Ma partiamo dal desiderio di confermarci ad alto livello, anche se non sarà facile perché il livello della concorrenza si è ulteriormente elevato".

Quale la rivale che è cresciuto di più dopo il mercato?

"Direi che prima di tutto bisognerà prestare attenzione alla forza e alle capacità di Venezia".

Il pacchetto degli italiani, al di là del fatto che Abass per ora è fermo per infortunio, ha perso due elementi del calibro di Tessitori e Alibegovic.

"Li abbiamo sostituiti con due ragazzi giovani e di prospettiva come Camara e Menalo. Speriamo pian pianino di metterli in rotazione".

E, pensando al campionato italia no e all’obbligo di schierare almeno sei giocatori di formazione, bisognerà prestare la massima attenzione al capitano e Hackett.

"Dovremo dosare nel modo giusto i nostri veterani. Dobbiamo preservare tanto Belinelli quanto Hackett perché sappiamo quanto possano essere importanti e decisivi per il campionato italiano".

Campionato che come sempre si deciderà ai playoff, indipendentemente, o quasi, dalla posizione di classifica.

"Al di là di quello che può essere l’obiettivo, per tanti motivi, di chiudere tra le prime otto in Eurolega, anche per continuare a giocarla, vogliamo comunque cercare di essere competitivi anche nel campionato italiano, per raggiungere la migliore posizione possibile e poi giocarci tutto nei playoff".

La sua Virtus, comunque, sembra pronta.

"Direi che siamo su tutti i fronti, con diverse motivazioni e diverso potenziale, ma vogliamo fare bene dappertutto".

Anche con la Spagna: alla quale manca solo l’oro olimpico.

"Credo sia una situazione diversa".

Vista la presenza degli Stati Uniti, una lotta per l’argento?

"Credo che la Nazionale spagnola abbia fatto già una mezza impresa all’ultimo europeo. Nel ranking iniziale occupavamo l’ottava posizione. Ripetere un’impresa del genere, in un contesto olimpico, mi sembra davvero molto, ma molto difficile".