Sef Virtus: festa per 150 anni di storia e successi

Le celebrazioni partono il 17 gennaio, attesi tanti ospiti super vip. E si spera di andare da Papa Francesco

Festa per i 150 anni della Sef Virtus con Cesare Mattei e Giuseppe Sermasi (foto Schicchi)

Festa per i 150 anni della Sef Virtus con Cesare Mattei e Giuseppe Sermasi (foto Schicchi)

Bologna, 17 dicembre 2020 - Siamo abituati a vedere una Virtus in bianco e nero. Per i suoi primi 150 anni, la Sef Virtus, la società di educazione fisica, si aprirà ai colori. Il rosso, per il giorno di San Valentino, il rosa, nel mese di marzo per valorizzare l’apporto e il contributo delle donne, il verde in aprile, in omaggio a una visione ecologica. E non mancherà il giallo (oro) a memoria dei tanti successi ottenuti nel corso degli annui.

La presentazione dei festeggiamenti si consuma all’interno del teatro Romano, in via Carbonesi, con il presidente della Sef Virtus, Cesare Mattei, il numero uno della sezione basket Giuseppe Sermasi (con lui anche l’amministratore delegato del club, Luca Baraldi), il vice presidente della sezione scherma Marcello Scisciolo, il responsabile della sezione tennis, Aldo Maria Beretta, il presidente del Coni Emilia Romagna, Umberto Suprani.

Ci sono tanti contributi in una mattinata condotta da Luca Corsolini. Si parte dalla frase che è stata scelta come slogan e che è riconducibile all’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, rappresentato per l’occasione da don Massimo Vacchetti. “Avrà un futuro chi non ha paura del futuro”.

Le celebrazioni cominceranno il 17 gennaio, il giorno del compleanno della polisportiva. Per l’occasione la Sef invita tutta la città ad appendere bandiere bianconere alle finestre, ai balconi. “Perché la Sef Virtus è Bologna e Bologna è la Sef Virtus”, si ripete come mantra.

Il 16 gennaio la Sef Virtus sarà ricevuto sia dall’arcivescovo Zuppi sia dal sindaco Virginio Merola. Ma la polisportiva si è già attivata per essere ricevuta anche da Papa Francesco.

Ci saranno i colori e i numeri a contrassegnare questo anno in bianconero (i colori sociali della Virtus). Ci sarà una mostra fotografica itinerante con alcune delle icone della storia, dal fondatore Emilio Baumann alla regina Ondina Valla. Ma ci sarà spazio anche per alcuni impianti leggendari, come il campo di Ravone, dove sono cresciuti i talenti dell’atletica o Santa Lucia,  che fu la prima palestra.

Il tennis pensa di portare a Bologna un ex numero uno del mondo (Bjorn Borg?), la scherma prepara l’appuntamento olimpico con Gigi Samele e non solo.

E grazie a Stage Up e al suo amministratore delegato, Giovanni Palazzi, si scopre il valore del marchio Virtus, conosciuto dal 23 per cento degli italiani appassionati di sport. Percentuale che cresce a livello regionale e che, comunque, a livello nazionale, mette la V nera davanti al celebre Circolo Aniene (di cui è presidente onorario il numero uno del Coni, Giovanni Malagò) che si ferma al 16 per cento.

La Sef apre al mondo paralimpico con un testimonial quale Martina Caironi e pensa anche al basket in carrozzina (i Bradipi). La Virtus si apre alle grandi eccellenze della città, con l’Ant, rappresentata da Raffaella Pannuti.

Previsti premi per ricordare Ondina Valla ed Emilio Baumann (definiti la mamma e il papà della Sef) e anche l’ingresso nelle scuole dove, nel corso delle assemblee, si parlerà di sport. Non di numeri e risultati, ma di cultura sportiva, da sempre alla base del mondo Virtus immaginato da Emilio Baumann, venticinque anni prima che il mondo moderno (nel 1896) riscoprisse il valore dei giochi olimpici.

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