Bologna, 15 aprile 2019 - “E' stata quasi come sparare sulla Croce Rossa”. Arrabbiato, ma ancor di più deluso dalla prova della sua squadra il tecnico bianconero Aleksandar Djordjevic si trova a guidare una squadra spalle al muro che, a quattro giornate dalla fine della stagione regolare, deve recuperare 4 punti per conquistarsi un posto nei playoff.
La Virtus non può più sbagliare, ma adesso deve sperare che a farlo siano gli altri altrimenti, per il secondo anno consecutivo, addio ai sogni playoff. “Non ho visto né carattere né voglia di competere fino alla fine. Ci siamo meritati i cori e soprattutto io me li sono meritati. Anziché cambiare faccia su ogni errore bisognava continuare e insistere e invece noi abbiamo mancato tutte le scelte. Giochiamo con un crampo nell’anima e non c’e altra soluzione se non giocare e allenarsi. Non vedo le facce serene, l’entusiasmo, abbiamo il freno a mano dentro”.
E i tifosi? Fin che c'è stata sfida hanno incitato la squadra, poi quando la squadra si è arresa ancor prima del fischio finale hanno contestato Aradori e compagni, con fischi e cori, che nel dopo partita, nello spogliatoio, il tecnico Djordjevic ha tradotto in inglese per i suoi giocatori. Proprio Djordjevic e Aradori all'uscita dal PalaDozza si sono fermati a parlare a lungo con i tifosi delusi e decisamente arrabbiati per la pessima prestazione con Brindisi e per il momento difficile della squadra.
Nonostante ci, continua la mobilitazione bianconera in vista della Final Four di Champions League ad Anversa, dove saranno in tanti i tifosi a sostenere la squadra.
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