Torino Virtus Bologna 64-80, anche il basket fa il colpaccio

Torino, 17 marzo 2019 - Il colpaccio del Bologna (2-3 allo stadio Grande Torino) sabato, sera, quello della Virtus oggi: diciamo che la prima capitale d’Italia, nel weekend, regala tante soddisfazioni alle Due Torri, che guarda caso in panchina ha due tecnici serbi. E veniamo alla partita di basket (dopo quella del calcio di sabato) con la Virtus che si impone 64-80 al termine di una gara dai più volti.

All’inizio, intanto, Sale Djordjevic non guarda in faccia a nessuno. Il messaggio che arriva dal Piemonte, all’esordio del tecnico serbo in campionato (dopo le esperienze a Milano e Treviso, ormai una vita fa), è chiaro e preciso. Mario Chalmers, l’asso Nba, l’uomo dei due anelli (con LeBron) e del titolo Ncaa, resta in tribuna, così come l’ex capitano Brian Qvale. Ma le novità, in casa Virtus non finiscono con SuperMario in tribuna. Anche nel quintetto non mancano le sorprese: recuperato Moreira al centro (il segnale che il turnover può toccare tutti, ma si può anche rientrare a disposizione), confermati Taylor e Punter. Subito dentro Martin, non più uomo di rottura e ulteriore conferma per Baldi Rossi: rispetto a Sacripanti e alla sconfitta di Desio la rivoluzione è pressoché completa.

Ed è una rivoluzione che, al di là dei problemi (che non sono pochi) di Torino che produce una Virtus che per 14 minuti dà spettacolo. Mordendo in difesa e volando in attacco. Dopo il vantaggio iniziale dei piemontesi, 1-0, c’è solo Bologna che ha la verve giusta. Un canestro di Martin dà il massimo vantaggio nel primo quarto, 9-27, un altro canestro di Martin dà addirittura il +22 sull’11-33 all’inizio del secondo quarto. Con la Virtus, però che, a quel punto, si specchia nella sua bellezza (difetto noto) e riapre il repertorio di palloni persi, attacchi sprecati (per troppa fretta), con il risultato che, anche l’addormentata Torino, ritrova un po’ di fiducia nei propri mezzi.

Nella ripresa la situazione si complica per Bologna perché Punter (abbassamento di pressione) resta a guardare e perché Martin e Pajola si scambiano una zuccata involontaria con il giovane play costretto a uscire per sangue al naso.

Torino rientra fino al -5 con una tripla di Moore che dà il 35-40. Siamo a metà del terzo quarto, sembra l’inizio di una clamorosa rimonta cominciata dal -22, ma la Virtus, quando sembra sul punto di crollare. ritrova i suoi protagonisti. Taylor fa pentole (assist) e coperchi (punti) e ferma la prima emorragia. All’inizio dell’ultima frazione, poi, otto punti in fila di capitan Aradori scavano l’ultimo solco, 45-62, la Virtus ritrova la vittoria e il sorriso, anche se i dieci minuti di blackout offensivo, sostanzialmente dal 14’ al 24’, saranno analizzati dal perfezionista Djordjevic e dal suo staff. Perché l’input della proprietà è stato chiaro: non solo playoff ma, possibilmente, uno dei primi quattro posti.

In attesa di recuperare al meglio Punter e di riavere un Chalmers nelle condizioni che piacciono a coach Djordjevic - SuperMario resta fuori per scelta tecnica - può bastare per trascorrere una domenica in allegria. E dimenticare le ultime sconfitte in campionato. Quelle che hanno portato all’esonero di Pino Sacripanti e all’ingaggio in corsa di Sale Djordjevic.

Torino 64

Virtus Bologna 80

FIAT TORINO: Moore 11, Cotton 10, Hobson 9, McAdoo 6, Jaiteh 16, Wilson 5, Cusin, Poeta 4, Portannese 3, Marrone ne, Guiana ne, Anumba ne. All. Galbiati.

SEGAFREDO BOLOGNA: Taylor 16, Punter 8, Martin 12, Baldi Rossi, Moreira 6, Aradori 17, M’Baye 6, Kravic 9, Cournooh 3, Pajola 3, Cappelletti ne, Berti ne. All. Djordjevic.

Arbitri: Marcolini, Sardella, Capotorto.

Note: parziali 11-27; 26-38; 45-54. Tiri da due: Torino 15/33; Virtus Bologna 22/39. Tiri da tre: 6/25; 10/28. Tiri liberi: 16/24; 6/13. Rimbalzi: 35; 40.