Papa Francesco a Bologna, da Imola il piccolo esercito dei fan

Pullman organizzati dalle parrocchie e privati cittadini raggiungeranno Bologna per assistere alla visita del Papa. Le testimonianze di parroci e fedeli, già in fibrillazione per la straordinaria occasione d’incontro

Da sinistra: Ilaria Pirazzini, Laura Pantaleoni (presidente Azione Cattolica Imola), Mauro Pinardi, Matteo Dal Bosco. Dietro: Daniele Drei e Lucia Medri

Da sinistra: Ilaria Pirazzini, Laura Pantaleoni (presidente Azione Cattolica Imola), Mauro Pinardi, Matteo Dal Bosco.

Imola, 30 settembre 2017 - «La visita del Papa è indirizzata alle diocesi di Cesena e Bologna. Alle altre, è stato consentito un numero residuale di posti disponibili, per partecipare alla Santa messa che si svolgerà nel pomeriggio di domenica, allo stadio Renato Dall’Ara». Lo spiega Claudio Conti, delegato della diocesi di Imola, che si sta occupando dell’organizzazione e afferma con piacere che «Saranno circa 160 i fedeli della diocesi imolese». Alle 13 e 30 di domani, partiranno da Imola due autobus, seguiti da un altro gruppo di fedeli, che raggiungerà Bologna con i propri mezzi.

Il nostro speciale sulla visita del Papa

«È molto bello che, in questa speciale occasione, i rappresentanti delle varie associazioni o dei diversi movimenti cattolici, rappresentino insieme la nostra diocesi», afferma Laura Pantaleoni, presidente dell’Azione Cattolica di Imola. «Già lo scorso 30 aprile, in concomitanza con l’assemblea nazionale del rinnovo delle cariche e in occasione del quindicesimo anniversario dell’associazione, io e alcuni rappresentanti dell’azione cattolica, eravamo in piazza San Pietro a Roma, dove abbiamo partecipato a una vera festa». Laura ricorda come, in quell’occasione «ci siamo sentiti abbracciati da Papa Francesco» e domani allo stadio, «mi aspetto di partecipare nuovamente ad una grande festa: quando c’è il Papa il clima è sempre di festa». Anche Luisa Castellini, sposata, mamma di quattro figli e insegnante, crede che riceverà «un grande abbraccio».

Sono limpidi i ricordi che la legano ai vicari di Cristo, che ha potuto conoscere nel corso della sua vita: «Quando Giovanni Paolo II è venuto a Imola, facevo parte di un coro e ho avuto la fortuna di cantare davanti a lui. Stessa cosa si è ripetuta a Roma, dove ho avuto l’onore di esibirmi da solista», racconta Luisa, che ha incontrato anche Papa Benedetto XVI. «Papa Bergoglio l’ho visto per la prima volta a marzo 2014 quando, assieme a tutta la famiglia, partecipai all’incontro fra il Papa e Comunione e Liberazione, movimento cattolico a cui apparteniamo». Le aspettative non mancano, ma «So che, come ogni volta, la realtà riuscirà a superarle: il conforto di Francesco ci farà tornare a casa molto più ricchi di quando saremo partiti», conclude Luisa.

Francesca Maccarelli abita a Toscanella, sta per frequentare il terzo anno di medicina e non si perderà l’incontro di Papa Francesco con gli studenti in piazza San Domenico: «Mi sono iscritta appena è arrivata la mail Unibo- spiega Francesca-. Dopo la Gmg (giornata mondiale della gioventù, ndr) dello scorso anno a Cracovia, sono rimasta molto colpita dal modo in cui il Santo Padre si è rivolto a noi. Nelle sue parole ho sentito sempre qualcosa di pronunciato ‘apposta per me’ e legato al momento che sto vivendo». Francesca spera che «Questa sensazione possa ripetersi anche domenica e che l’occasione di incontro più raccolta e intima a cui prenderò parte, possa darmi la carica».

Una festa per la diocesi di Bologna, «ma in realtà per tutta la regione. Papa Francesco, infatti, prima farà tappa a Cesena e, alcuni posti per partecipare alla messa che si svolgerà allo stadio Dall’Ara, sono stati riservati anche alle altre diocesi del territorio». Domenica il vicario di Cristo, abbraccerà i fedeli emiliano-romagnoli, e da Imola, partiranno circa in 160 per incontrarlo. Don Pier Paolo Pasini, parroco della chiesa Santa Maria in Regola, sarà uno degli undici sacerdoti della diocesi imolese, che con il Vescovo Tommaso Ghirelli e il suo segretario, alle 16 e 30 di domenica, concelebreranno assieme a Papa Francesco. «La celebrazione al Dall’Ara sarà il momento conclusivo della visita del Papa- racconta Don Pasini- L’Angelus domenicale, di cui si sono occupati le associazioni di categoria, sarà in piazza Maggiore; mentre l’incontro con gli studenti universitari, organizzata dall’Alma Mater di Bologna, si terrà in piazza San Domenico». Il valore di questa visita è «davvero straordinario, soprattutto per il tempo che stiamo vivendo- aggiunge Don Pasini-. Il Papa viene per dare l’aiuto e la testimonianza della Chiesa al bisogno dell’uomo di positività, un bisogno sia materiale, sia spirituale». Per la prima volta Don Pasini, avrà la possibilità di concelebrare insieme con Papa Francesco: «Trovarsi davanti al vicario di Cristo in terra, signific ricevere la positività della presenza di Cristo.

Il suo arrivo non può non avere un riverbero positivo per la comunità di fedeli». E conclude ricordando le parole di Giacomo Biffi: «Il Cardinale Biffi, qualche tempo fa, disse che quella bolognese è una società ricca, ma un po’ disperata, che rischia di perdere il senso del vero esistere e vivere. Il Papa ha scelto di venire qui per far ritrovare alla comunità di fedeli questo senso del valore di vivere ed esistere». Anche Don Massimo Martelli, arciprete della parrocchia di Casola Canina, ha accolto questa straordinaria opportunità di concelebrare con il Santo Padre. «Per l’occasione ha fatto spostare a domenica 8 ottobre, la celebrazione della Madonna nella mia parrocchia- racconta -. Sono contentissimo di poter incontrare il Papa e, allo stesso modo, che siano più del previsto i fedeli della diocesi imolese che presenti.

Nella nostra diocesi, la componente del clero è talmente ridotta, che non sono molte le possibilità di assentarsi per andare a Roma: questa è un’occasione da non perdere». E il suo ricordo, va alla visita imolese di Papa Giovanni Paolo II, nel 1986: «Ricordo tutti molto più giovani, un’altra Italia e una comunità più fresca e numerosa. La visita di Papa Francesco rappresenta un seme di speranza verso il futuro, che porterà un segno di giovinezza al nostro popolo e alla nostra Europa».

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