2008-03-29
di FRANCESCA SIROLI
ELISA ROCCHI, lei è fondatrice dell’associazione Barbablu, ce ne parla?
«L’ho fondata insieme a miei due compagni del master in editoria per ragazzi che ho frequentato a Bologna. La sede legale è a Vignola, ma è a Cesena che siamo operativi. L’associazione si occupa di letteratura per l’infanzia ed è finalizzata ai bambini preadolescenti, dai 7 ai 13 anni. Si tratta di una fase cruciale, in cui può nascere o meno la passione per la lettura. Lavorare con questi ragazzi non è facile, ma la soddisfazione è tanta e i riscontri molto buoni».
Fra le attività che cura, c’è anche il “Club del fumetto”…
«E’ l’attività di punta di Barbablu ed è al suo secondo anno di vita. Il club è una piccola redazione under 13, le cui attività, laboratori di scrittura creativa e di disegno. sono finalizzate alla realizzazione di un vero giornalino: un trimestrale fra le 12 e le 16 pagine, distribuito in 300 copie. Vi si possono leggere fumetti, recensioni di libri e dvd, storie divertenti. E’ nato dalla voglia di creare un posto per ragazzi dove possano essere liberi di leggere, scrivere e disegnare».
Con le tante distrazioni tecnologiche a disposizione, i ragazzi sono ancora interessati al fumetto?
«I ragazzi hanno molta fantasia ma spesso non sanno come sbrizzarirsi. La nostra impostazione è fargli fare quello che più piace a loro e nello stesso tempo farli riflettere. E’ una formula che funziona. Il mensile nazionale “Scuola di fumetto” ha dedicato una pagina alla attività del nostro club».
Allora non è vero che i ragazzi di oggi sono apatici?
«Invece di criticarli bisognerebbe dar loro lo stimolo giusto per incentivarli. Se adeguatamente stimolati, i giovanissimi dimostrano uno sguardo critico non indifferente».
Quali sono gli altri progetti di Barbablu?
«Con la Pinacoteca comunale realizziamo diversi percorsi d’arte, fra cui i “Mercoledì della Pinacoteca”. A giugno, in occasione della festa patronale di San Giovanni, verranno esposti all’Ex Pescheria i lavori dei ragazzi realizzati in pinacoteca. Quest’anno sono poi partiti “Giardini d’inverno” e “Giardini di scuola”: letture e animazioni di favole dedicate ad associazioni di volontariato a cui seguono laboratori d’arte».
Lei è anche autrice di libri per l’infanzia…
«Collaboro con la casa editrice Campanila di Pisa. Ho avuto molte soddisfazioni dall’ultimo libro che ho scritto, “La vera storia d’amore di Giacomo Candulli”, pubblicato nel 2006 ma che ancora oggi porto in giro per presentazioni nelle scuole e letture animate».
Da che cosa nasce questa passione?
«Fin da piccola ero una lettrice accanita. In particolare, ho trovato nella lettura per l’infanzia una grande risorsa per la fantasia e un ottimo mezzo di comunicazione. Mi sono resa conto che per comunicare con i ragazzi bisogna trovare la chiave giusta: dire le cose nella maniera opportuna. Se la trovi, puoi dialogare con loro anche di argomenti difficili».
Secondo lei in quale direzione va l’editoria per ragazzi?
«La situazione nel nostro paese non è molto fiorente: il mercato è pieno di proposte alquanto commerciali. Varcando i confini nazionali, penso alla Francia che in questo settore è all’avanguardia, si nota che in Italia si pubblicano libri di scarsa qualità. Negli ultimi anni, però, si è verificato un risveglio di piccole case editrici che, nonostante le difficoltà, danno alle stampe libri stimolanti e interessanti».
Lei collabora anche con la Biblioteca Malatestiana…
«Già mentre ero universitaria decisi di fare volontariato culturale. Stare in mezzo ai libri era il mio sogno. Due anni fa ho realizzato una bibliografia sugli animali per sensibilizzare i più piccini sui fenomeni dell’abbandono e del randagismo. Fino ad ora è rimasta interna alla biblioteca, ma mi piacerebbe che venisse pubblicata».