Presepe di Cesenatico 2022: quando si accende e come nasce

Sono iniziati i lavori millimetrici per la collocazione delle sessanta statue dedicate alla Natività. La seguitissima inaugurazione è fissata per il 4 dicembre

Cesenatico, 24 novembre 2022 - Cosa c’è dietro una magia? Un trucco? No, l’arte di chi sa presentarla al pubblico. E’ di questo che si parla giovedì mattina di buon’ora sulle sponde del porto canale di Cesenatico, a 10 giorni dal 4 dicembre, data in cui il presepe della Marineria accenderà ancora una volta le sue luci davanti a migliaia di persone.

L'incanto del presepe della marineria a Cesenatico (Ravaglia)
L'incanto del presepe della marineria a Cesenatico (Ravaglia)

E la magia è davvero di prim’ordine, se è vero che anni fa, quando più che di selfie si lavorava di rullini e tenere conto degli scatti realizzati era più semplice, da un’indagine Kodak era emerso che proprio questa location natalizia romagnola era finita in cima al podio delle più fotografate del continente e forse anche di più. Il che vuol dire, altro che la Tour Eiffel o piazza San Marco, nei ricordi che i turisti amavano portarsi a casa c’era prima di tutto la rievocazione della Natività in sala marinaresca Made in Cesenatico.

Quella che si ripete ogni 12 mesi dal 1986, continuando a evocare le stesse emozioni. Ma prima di arrivare alle luci, alle musiche e alle suggestioni, c’è da partire da qui, dalla mattina del 24 novembre, da un manipolo di uomini e da una barchetta a remi utilizzata per spostarsi dalla terraferma alle barche storiche ormeggiate sul porto leonardesco trasportando statue che sono opere d’arte.

Tra loro c’è anche Mino Savadori, una delle anime del presepe che, assieme a Maurizio Bertoni, trasformò in realtà un progetto di Tinin Mantegazza. E’ un lavoro certosino, perché ognuna delle sessanta statue ha una sua posizione precisa, che si misura al centimetro, perché nessuna deve essere ‘coperta’ o in secondo piano e tutte devono essere perfettamente inserite nel contesto, tra reti, timoni e remi. E’ la storia della fede cristiana, con una spolverata di sale sulla pelle. Perché, come ribadisce Savadori, “Qui non ci sono cammelli e pecore”. In compenso ci sono delfini e alberi maestri. Davanti a tutti, nel trabaccolo che apre la carrellata, troverà posto la Sacra Famiglia, illuminata dalla stella cometa e protetta da un angelo sul pinnacolo. A seguire arrivano i Re Magi in barca unica e poi tutti gli altri.

Ogni cosa è arte, a partire dalla realizzazione delle sculture stesse, per le quali sono state riprese tecniche medievali per ottimizzare ogni aspetto, dalla qualità, fino alla trasportabilità e alla necessità di garantire una prolungata permanenza sopra alle imbarcazioni. 

“Sull’Adriatico– riflette Savadori – quella che abbiamo davanti è una visione unica, perché un numero così ampio di barche della tradizione storica come quelle del nostro Museo della Marineria è difficile da trovare in altri luoghi. Anche per questo il presepe è stato pensato con gli stessi materiali, a partire dal legno e dalla tela ma non solo: per avere grande rispetto del ‘palcoscenico’. Lo abbiamo ideato nella più classica della tradizione francescana, con una narrazione, evidentemente in luoghi diversi rispetto a Greccio, ma con lo stesso spirito”.