Maraffone, la tradizione diventa internazionale

A Sarsina l'1 e 2 settembre si disputa il ‘Campionato mondiale’. L’organizzatore Biserni: "Simbolo della Romagna, ma piace anche agli immigrati"

Una partita a Maraffone

Una partita a Maraffone

Cesena, 21 agosto 2022 - Il 1° e 2 settembre prossimi Sarsina ospiterà nella centralissima piazza Plauto la terza edizione del ‘Campionato mondiale di Maraffone’. Quota di iscrizione 20 euro a coppia e il ricavato sarà devoluto in beneficenza. "Sarà l’occasione per ritrovarsi insieme tra amici – dice l’organizzatore Bruno Biserni, presidente del ‘Gal L’altra Romagna’ - in un’atmosfera di convivialità e condivisione e divertirsi con uno dei più tradizionali giochi di carte romagnole". Il 1° settembre alle ore 20 inizieranno le eliminatorie e la sera successiva il campionato ad eliminazione diretta. La Bcc di Sarsina fornirà le carte di gioco e non mancheranno vino e ciambella per tutti la prima serata e spaghettata, invece, nella seconda, mentre i riconoscimenti sono previsti per i primi tre classificati. Info 347 5391800 oppure direttamente online su www.tippest.it

Quanti iscritti vi aspettate?

"Ci aspettiamo l’adesione di un centinaio di coppie. Finora siamo a quota 80 ma il numero è destinato a crescere. Ringraziamo per questo gli esercenti locali, le associazioni locali, la Bcc, Mediatip e Comune per la collaborazione nella realizzazione dell’evento".

Perché a Sarsina?

"Dopo le due edizione svolte alla Fiera di Cesena, a Pievesestina, l’idea di riproporre la terza edizione a Sarsina è maturata durante il ‘cammino di Santiago di Compostela’.

Perché lo avete chiamato ‘Campionato mondiale’?

"In un momento di pausa giocando a marafone con il sindaco di Sarsina Enrico Cangini e vincendo alla grande una partita impossibile abbiamo esultato ed esclamato ‘Campioni del Mondo!’ e di lì è partita l’idea di organizzare questo campionato nella città plautina".

Qual è il significato dell’evento?

"Ha una duplice valenza: devolvere il ricavato in beneficenza e poi favorire la ripresa dopo la pandemia da Covid-19 che ha limitato se non interrotto la socialità fra persone; anche quella più semplice come una partita a maraffone al bar, soprattutto nelle zone più interne della Romagna".

Il maraffone è ancora uno dei simboli della Romagna?

"Posso raccontare un paio di aneddoti; mi trovavo a Santa Sofia e ho visto che loro dichiarano vinta la partita a 51 punti e al meglio delle cinque briscole, quando normalmente si vince con 41 punti e tre briscole. Ma perche? chiesi ai giocatori. E loro: ‘Perchè noi abbiamo tempo’. In un altro caso a Civitella di Romagna dopo una riunione mi fermai in un bar a fare una partita a marafone; nel tavolo accanto c’era un gruppo di magrebini, chiassosi con la prole attorno che giocavano a carte. Incuriosito chiesi loro, ma che gioco fate? Il marafone, risposero prontamente. Ecco anche questo gioco ormai esportato un po’ ovunque diventa quindi veicolo di contaminazione culturale e di tradizioni che favorisce senz’altro l’integrazione sociale".