Cesena, 20 luglio 2011 - Prosegue a passi da gigante la rimozione di materiali contenenti amianto nel cesenate. Nel 2010 gli interventi di smaltimento sono stati 480 rispetto ai 396 del 2009 (+25%) e ai 280 del 2008, mentre la quantità di materiale conferito in discarica è cresciuta addirittura del 160%, toccando quota 2.600 tonnellate contro le 1.010 dello scorso anno e le 480,114 di due anni fa. I dati fortemente positivi emergono dal Rapporto Amianto 2010, redatto dal Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPSAL) del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Cesena, struttura deputata al controllo delle attività di smaltimento svolte sul territorio e alla quale sono segnalate tutte le operazioni di bonifica eseguite.

A incidere sull’incremento
particolarmente significativo, che si inserisce all’interno di un trend virtuoso attivo fin dal 2006, sono stati sia i contributi legati principalmente allo sviluppo del fotovoltaico, che hanno attivato trasformazioni di rilevante entità in tutti i principali ambiti industriali e artigianali, soprattutto nel comparto cesenate di Pievesestina-Torre del Moro, sia l’attivarsi delle rimozioni in comparti finora piuttosto refrattari alle bonifiche, in particolare quello dei capannoni industriali. La taglia media delle bonifiche è più che raddoppiata rispetto al passato. Si segnala anche il completamento delle bonifiche di alcuni siti dismessi al confine tra Longiano e Cesena, in passato fonti di apprensione nella cittadinanza.

“Dei 480 interventi di rimozione di amianto, di cui abbiamo seguito le procedure – precisa il dottor Luigi Salizzato, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Cesena – 10 erano relativi a rimozione di amianto in matrice friabile, quello più pericoloso e da rimuovere con massima priorità. I restanti 470 si riferivano a operazioni di rimozione di amianto in matrice compatta, quindi di minor pericolosità; tra questi principalmente l’eternit usato nei componenti dell’edilizia: lastre di copertura, pannelli per tamponamento, canne fumarie, ma anche parapetti di balconi, piccoli serbatoi e tubazioni”.

Tra i Comuni più virtuosi nel 2010 spiccano Longiano, che ha decuplicato il quantitativo di amianto smaltito nel 2009 arrivando a quota 530,113 tonnellate, Bagno di Romagna (57,422 tonnellate, con un incremento del 700%) e Cesena, che ha quadruplicato i già elevati conferimenti in discarica raggiungendo le 1.251,125 tonnellate. Molto positivi anche i dati riguardanti i Comuni di Sogliano al Rubicone e Roncofreddo, che hanno raddoppiato i quantitativi smaltiti nel 2009 grazie soprattutto a interventi attuati da grossi gruppi attivi nel settore zootecnico.

“Nel corso del 2010 – precisa il dottor Salizzato – sono state compiute 83 verifiche ispettive per un totale di 67 cantieri controllati, individuati dando la precedenza alle situazioni di maggiore criticità. A queste si sono aggiunte 12 campagne di campionamento dell’aria per verificare con precisione gli esiti delle operazioni di bonifica realizzate. In entrambi i casi l’esito delle verifiche ha accertato il rispetto della norma”.

Si segnala, infine, che nel corso del 2011, come anticipato in precedenti comunicati stampa, si è provveduto al completo smaltimento degli ultimi residui manufatti in amianto presenti presso l’area dell’ospedale Marconi di Cesenatico, consistenti in coperture di edifici di servizio, ancorché in buono stato di conservazione e quindi non fonte di rischi per la salute degli operatori e dei cittadini.