Cesena, 22 novembre 2011 - Le donne cesenati sono ‘multitasking’: lavorano tanto, fuori e dentro casa, hanno mille impegni e responsabilità, prendono decisioni, gestiscono il budget e appaiono come vere e proprie donne manager di se stesse e della propria famiglia. Non solo: imprenditrici molte lo sono per davvero, tanto che l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese attive cesenati è del 20,5%. E’ questo ciò che emerge da un’attenta analisi basata sui dati forniti dagli enti che si occupano di monitorare la situazione lavorativa delle donne residenti a Cesena.

 Il primo contatto con il mondo del lavoro, per le cesenati, avviene ancor prima dell’uscita dalla famiglia d’origine, attraverso piccole occupazioni, saltuarie o stagionali. Secondo gli ultimi dati ufficiali, relativi al 2010, a Cesena hanno sottoscritto un contratto di lavoro subordinato o parasubordinato 14.123 donne contro 10.924 uomini. Nell’ambito circoscrizionale del Comune, invece, secondo i dati del Centro per l’Impiego, il dato è ancor più favorevole per le donne, a fronte delle 25.675 assunzioni contro le 19.882 degli uomini.

Il settore in cui l’occupazione femminile a Cesena è più consistente è quello dei servizi (5.602 assunzioni di donne), seguito dal settore pubblica amministrazione (3.701), agricolo (3.123) e industria (1.697). In città, nell’arco del 2010, le assunzioni di lavoratrici si sono concentrate nella fascia d’età tra i 30 e i 49 anni (7.331 assunzioni su 14.123); 2.504 sono le assunzioni di donne oltre i 50 anni mentre 2.054 quelle relative alle giovani tra i 25 e i 29 anni. Vi è anche un dato considerevole fra le ragazze tra i 19 e i 24 anni (1.618), mentre per le giovanissime tra i 15 e i 18 anni il numero di assunzioni si ferma a 116.

Sempre nel 2010 le donne presenti sul territorio hanno dimostrato flessibilità anche verso le varie forme d’ingresso al lavoro che conciliano formazione ed esperienza, come ad esempio i tirocini formativi. A Cesena sono stati realizzati 330 tirocini formativi femminili, contro i 197 maschili. Sembrerebbe, dunque, una situazione confortante ma non è tutto oro ciò che luccica. Nonostante le effettive assunzioni di lavoratrici, infatti, sussistono ancora elementi di divario tra uomini e donne in termini di: retribuzione, contratti offerti, rischi di cessazione di rapporto e tassi di disoccupazione.

I contratti di assunzione offerti alle donne sono stati prevalentemente a tempo determinato (13.053 contratti contro 1.070 stipulati a tempo indeterminato). Sono stati 935 i contratti di lavoro di tipo ‘Intermittente’ e 720 i contratti a progetto/co.co.co. I contratti di assunzione Interinale e/o di somministrazione a Cesena sono stati 679, e 329 quelli di apprendistato. La perdita del lavoro è molto diffusa tra le donne. A Cesena, nell’arco del 2010, le cessazioni di contratti di lavoro subordinato femminile sono state 14.101 contro le 11.049 maschili. Il divario cesenate rispecchia quello del totale registrato nel comprensorio dal Centro per l’Impegno di Cesena (25.584 cessazioni di contratti femminili contro 20.029 cessazioni di contratti maschili).

I dati delle cessazioni concernenti il 2010 sono in aumento rispetto ai dati del 2009 (25.532) e si assestano sul + 11,7 % . E’ importante sottolineare che i motivi della cessazione sono legati alla fine del rapporto a termine. Incidono molto meno le motivazioni riguardanti la risoluzione in periodo di prova, le dimissioni, il licenziamento per riduzione del personale o per la chiusura dell’azienda. Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, la Camera di Commercio di Forlì/Cesena fornisce dati secondo cui il 27,3% delle imprese femminili presenti sul territorio provinciale appartiene al commercio; il 21,1% all’agricoltura; il 10,8% riguarda alberghi e ristoranti; il 10,6% altre attività dei servizi; l’8,5% il settore manifatturiero; e il 6,3% le attività immobiliari. La percentuale di quote societarie possedute da donne titolari d’impresa si suddivide in: maggioritaria 0,7%; forte 6,9%; esclusiva 92,4%. Dati che indicano la forte personalità delle donne romagnole, pronte a schierarsi in prima linea sul fronte lavoro pur destreggiandosi tra figli e presenza nella società.