Cesenatico (Forlì-Cesena), 3 febbraio 2013 - “Non era questo l’accordo”. Giacomo Piersanti, il segretario del partito La Destra, il principale sostenitore del ritorno a Cesenatico dei busti del Duce e del re, non nasconde la delusione per la marcia indietro del sindaco.

Piersanti, ce l’ha con Buda?
“Non ci era stato promesso nulla, ma si era parlato di collocare i busti per una esposizione temporanea e il luogo più adatto sarebbe stata la biblioteca comunale, che un tempo ospitava la Casa del fascio. Non vogliamo che le due opere passino da uno sgabuzzino di Cesena a uno di Cesenatico”.

Non c’erano altri reperti più significativi per raccontare il Ventennio a Cesenatico, magari opere di maggior spessore?
“A quanto ci risulta, anche in base ai documenti reperiti dall’ex consigliere comunale del Msi, Gianfranco Graziani, ci sono soltanto i due busti del vecchio ospedale. Se ci fosse dell’altro, lo avremmo richiesto”.
 

Questa vicenda sta danneggiando l’immagine turistica della città: ne valeva la pena?
“Sinceramente non mi aspettavo questo can can. Il tutto è comunque frutto di una strumentalizzazione della sinistra, da parte dei politici e purtroppo anche da parte di alcuni operatori turistici sempre legati al carro della sinistra. Sapevo che c’erano intellettuali contrari, ma non mi aspettavo di vedere persone che vivono di turismo tirarsi la zappa sui piedi da sole”.

Avete mai pensato di tornare sui vostri passi?
“No, siamo convinti di essere nel giusto, perché la nostra è una battaglia di verità storica e non una posizione ideologica. Ribadisco che la nostra intenzione è riportare il Ventennio nella storia e nella memoria, anche attraverso i beni dell’epoca”.


Giacomo Mascellani