Cesena, 20 aprile 2014 - SE PASQUA, in senso lato, è resurrezione, allora, anche laicamente, sforziamoci di risorgere: dalle miserie verbose preelettorali, dagli scadimenti di toni e dialettiche propagandistiche e dagli autoreferenzialismi ante voto all’insegna dell’«io l’avevo detto, io l’avevo previsto».

In mail precipita, in questi giorni d’ansia elettorale, una roboante cascata di comunicati politici che potrebbero essere di venti o trent’anni fa. Soliti temi, solita prosopopea, solita anoressica tematica politica. Svecchiamoci nel gergo e nei contenuti, per favore. Il clichè non è credibile, anche se arriva mascherato da patinata campagna elettorale modello Usa.

E allora che Pasqua davvero sia: risorga lo stile dei vecchi maestri politici (che almeno, c’è poco da fare, ne avevano), risorga l’originalitá, risorgano le idee e il pensiero positivo di una cittá che a suon di coraggio ed estrositá è cresciuta. Stop alle solite parole chiave, agli slogan che servono solo a tingere di nero il foglio di un programma elettorale. Osiamo. Proponiamo. E che sia una buona Pasqua, ma Pasqua davvero.

Twitter: @GGuidelli