Cesena, 23 aprile 2014 - UNA casa-famiglia nell’abitazione del vescovo. È così che monsignor Douglas Regattieri risponde all’appello di papa Francesco che ha chiesto ai prelati sobrietà anche nella scelta delle proprie abitazioni.
Il vescovado di Cesena-Sarsina aprirà dunque la sua casa ai poveri. Monsignor Douglas Regattieri lo ha reso noto ai responsabili degli uffici della curia. Quando gli attuali uffici della curia verranno trasferiti nella ex sede delle suore della Sacra Famiglia in via don Minzoni — il complesso che ospita la scuola elementare Sacra Cuore — la mensa e il centro di accoglienza della Caritas, i locali dell’episcopio liberati nel cuore del centro, adiacenti alla Cattedrale, tra le piazze della Libertà e Giovanni Paolo II, verranno destinati a una casa-famiglia della comunità papa Giovanni XXIII, l’associazione fondata da don Oreste Benzi.

I locali riservati alla casa-famiglia saranno dunque in contatto con l’episcopio e in questo modo la casa del vescovo (dove Regattieri risiede assistito con suore indiane) sarà più aperta verso chi si trova i forte condizione di bisogno. Fra i prossimi lavori che saranno eseguiti in Cattedrale, dove è avvenuto il riposizionamento del fonte battesimale, verrà inaugurato e utilizzato l’adeguamento liturgico di tutto il presbiterio, lavoro affidato alla ditta Poli di Verona. Il progetto è ora all’esame della Soprintendenza per i beni architettonici da cui si attende il via libera: l’intervento, realizzabile in un mese, riguarderà ambone, sede episcopale e sedi dei concelebranti. Verrà sostituito l’attuale crocifisso con quello che si trova all’ingresso della Cattedrale, sulla destra, che appartiene alla chiesa di San Zenone in via Uberti.

ANNI FA la diocesi accese un mutuo di 400mila euro per completare il pagamento della ristrutturazione della Cattedrale (intervento da oltre 800mila euro, in parte pagati grazie alle offerte dei fedeli). Qualche anno fa la curia rese noto che i beni da reddito inventariati di proprietà della diocesi erano pari a quasi sette milioni di euro. Per reperire il danaro necessario a mantenere il proprio patrimonio immobiliare la diocesi di Cesena-Sarsina ha iniziato a vendere le canoniche e anche le ex chiese che non servono più. Le chiese diocesane sono 260, le canoniche 180.

Andrea Alessandrini