"A teatro Pirandello piace a tutti, mostra la reale mutevolezza umana"

Enrico Lo Verso porta in scena ’Uno,nessuno,centomila’ stasera alle 21.30 al castello di Gatteo

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di Raffaella Candoli

Questa sera alle 21.30, per il calendario ’Elsinore, attori al castello’, nella corte interna del castello malatestiano di Gatteo, Enrico Lo Verso porta in scena ’ Uno, nessuno, centomila’, nell’adattamento e per la regia di Alessandra Pizzi che ne è la produttrice. Un monologo accompagnato dalla musica, che Pizzi ha voluto nell’interpretazione di Lo Verso e che l’attore ha invece, dapprima, pervicacemente cercato di non fare, convinto nel sostenere ragioni personali che non intende svelarci, e che da 10 anni lo tenevano lontano dal teatro.

Eppure, Lo Verso, lei ha capitolato.

"Devo ammettere che Alessandra Pizzi mi ha preso per sfinimento, ma non ha sbagliato. Quando nel 2016 ho accettato di parlarle telefonicamente per educazione, mi sono sentito dire che se non avessi accettato, lo spettacolo non si sarebbe fatto perchè tagliato e pensato per me. Deciso a non cedere, e dopo vari dinieghi, più le parlavo, più mi trovavo in sintonia con lei, e dunque, ho acconsentito a leggere il testo e a rappresentarlo, convinto che alla prima, al teatro romano di Lecce, avremmo avuto una 60ina di spettatori. Infatti è un testo filosofico, e pensavo che la gente potesse annoiarsi".

Invece?

"E’ andata ottimamente al debutto, con 600 spettatori e altri rimasti fuori per mancanza di posti. È da oltre 6 anni sold out in tutti i teatri, abbiamo fatto oltre 400 repliche, davanti a 400mila spettatori, con gente che dichiara di averlo visto più volte, mentre chi si accosta da neofita dice che non immaginava che Pirandello fosse così godibile. Alessandra aveva ragione, Pirandello parla un linguaggio attuale, ti scava dentro. Eppure sa essere leggero e piace anche agli studenti delle superiori".

La rappresentazione ha vinto anche dei premi.

"A Busto Arsizio il ’premio Delia Cajelli per il teatro’, nell’ambito della seconda Edizione delle giornate pirandelliane promosse dall’associazione Educarte in collaborazione con il centro nazionale Studi Pirandelliani di Agrigento e il premio Franco Enriquez per la miglior interpretazione e migliore regia".

Un attore non rischia di sentirsi uno, nessuno e centomila?

"Come ogni essere umano che abbia un minimo di raziocinio, un attore ancora di più. Chi siamo realmente? Ciò che pensiamo di noi, o come invece ci vedono gli altri? Cosa e chi siamo non è dato sapere. Basta che qualcuno ci faccia osservare un aspetto di noi che non avevamo considerato, come il protagonista e il suo naso, per mettere in discussione la nostra apparenza".