PAOLO MORELLI
Cronaca

Ac Cesena: 30 anni per bancarotta. Chiesta condanna di 10 imputati su 11

Le richieste del pubblico ministero Francesca Rago al termine della requisitoria durata sei ore e mezza

Il pubblico ministero Francesca Rago

Il pubblico ministero Francesca Rago

Trent’anni e sei mesi di reclusione sono stati chiesti complessivamente dal pubblico ministero Francesca Rago per dieci degli undici imputati del processo per la bancarotta dell’Associazione Calcio Cesena, fallita nell’agosto 2018 sotto il peso di 80 milioni di euro di debiti, metà dei quali con il fisco.

Le richieste di condanna sono state lette ieri poco dopo le 19, a conclusione della lunghissima requisitoria (sei ore e 35 minuti complessivamente, fra mattina e pomeriggio) nella quale il pubblico ministero, che ora è in organico alla Procura della Repubblica di Bologna, ma ha continuato a sostenere la pubblica accusa in questo processo iniziato più di due anni e mezzo fa, quando era in organico alla Procura forlivese.

Il dettaglio delle richieste: per Mauro Giorgini, consigliere d’amministrazione: 4 anni di reclusione; Claudio Manuzzi, consigliere d’amministrazione: 3 anni e 9 mesi; Christian Dionigi, consigliere d’amministrazione: 3 anni e 6 mesi; Luca Mancini, consigliere d’amministrazione e direttore generale: 3 anni; Stefano Bondi, presidente del collegio sindacale: 3 anni e 3 mesi; Barbara Galassi, componente del collegio sindacale: 2 anni e 3 mesi; Luca Campedelli, presidente del Chievo Verona: 4 anni e 3 mesi; Rino Foschi, direttore sportivo: 2 anni e 3 mesi; Luigi Piangerelli, direttore sportivo del settore giovanile: 2 anni e 3 mesi; Enrico Brunazzi, sindaco della Cooperativa Cesena & Co, controllante dell’Ac Cesena: 2 anni. L’unico imputato per il quale è stato chiesto il proscioglimento è Graziano Pransani, vice presidente, le cui accuse sono prescritte.

Nel graduare le pene richieste, il pubblico ministero ha tenuto conto dei ruoli ricoperti, del tempo di permanenza e delle mansioni svolte. Dal processo sono esclusi altri imputati che hanno patteggiato rinunciando al giudizio, tre i quali gli ex presidenti Giorgio Lugaresi e Igor Campedelli.

Nella requisitoria il pubblico ministero ha seguito due filoni: il progressivo deterioramento dei conti dell’Ac Cesena, la cui continuità aziendale era già a rischio fin dal 2012, con situazione sempre più degradata nonostante diverse operazioni ritenute non corrette dalla magistratura come la sistematica omissione dei versamenti fiscali (Iva, Irap, Irperf) fino a un’ammontare di 40 milioni di euro; la creazione, come controllante dell’Ac Cesena, della cooperativa Cesena & Co alla quale fu trasferita l’Iva di gruppo alleggerendo la posizione debitoria della società calcistica; le plusvalenze fittizie create con lo scambio di giovanissimi calciatori fra Ac Cesena e Chievo Verona con valori gonfiati all’inverosimile (da uno a quattro milioni e mezzo di euro).

Prossima udienza martedì 24 giugno con la parte civile che rappresenta il curatore fallimentare Mauro Morelli e alcuni difensori.