Ac Cesena, via al processo ma c’è subito un intoppo

La procura ha depositato un’integrazione della relazione del curatore fallimentare sulla contabilizzazione dell’Iva, rinvio al 7 febbraio

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di Paolo Morelli

E’ iniziato ieri davanti al collegio giudicante del Tribunale di Forlì, presieduto dal giudice Marco De Leva, il processo per la bancarotta dell’Associazione Calcio Cesena, fallita nell’agosto di quattro anni fa, schiacciata dal peso dei debiti. Il processo si presenta monco perché 9 dei 18 imputati hanno preferito alleggerire o risolvere la loro posizione attraverso patteggiamenti o giudizi col rito abbreviato che garantiscono uno sconto di pena di un terzo in caso di condanna. Anche così, però, il processo si annuncia lungo e complesso perché dovranno essere sentiti molti testimoni in merito alle finte plusvalenze delle comprandite dei giocatori: solo il pubblico ministero ha chiesto di sentirne oltre settanta. .

L’udienza di ieri è stata dedicata alle questioni preliminari: in particolare il pubblico ministero ha presentato un’integrazione della prima relazione del curatore fallimentare, il commercialista Mauro Morelli di Bologna (che sarà interrogato come testimone), e documenti acquisiti dalla guardia di finanza di Cesena che prendono in esame principalmente le operazioni relative all’Iva con nuovi conteggi. Il documento era stato depositato poco prima dell’udienza e nessuno degli avvocati difensori ne sapeva quancosa, per cui ci sono state molteplici richieste tendenti a evitare che il documento venisse messo agli atti del processo, o quanto meno che venisse concesso un adeguato termine per studiare le nuova documentazione. I giudici hanno acquisito i documenti, poi hanno rinviato l’udienza al 7 febbraio 2023.

Gli imputati sono tutti personaggi noti: Rino Foschi, cesenate, 76 anni, ex direttore sportivo, difeso dagli avvocati Mattia Grassani e Massimiliano Iovino di Bologna; Mauro Giorgini. 74 anni, cesenate, già consigliere d’amministrazione, difeso dall’avvocato Federico Buratti; Luigi Piangerelli, 48 anni, di Porto Recanati (Macerata), già responsabile del settore giovanile, difeso dagli avvocati Silvia Castellari di Milano e Cesare di Cintio di Bergamo; Enrico Brunazzi, 60 anni, commercialista cesenate, già negli organi direttivi di Cesena&Co, società controllante dell’Ac Cesena, difeso dagli avvocato Stefano Spinelli di Cesena e Nicola Mazzacuva di Bologna; Claudio Manuzzi, 55 anni, cesenate, difeso dall’avvocato Daniele Molinari; Christian Dionigi, 51 anni, cesenate, difeso dall’avvocato Antonella Monteleone; Stefano Bondi, 61 anni,

commercialista cesenate, difeso dagli avvocati Alessandro Melchionda di Bologna e Alfonso Celli di Cesena; Luca Mancini, 58 anni, commercialista cesenate, difeso dagli avvocati Tommaso e Umberto Guerini di

Bologna; Luca Campedelli, 53 anni, di Verona, ex presidente della squadra di Calcio Chievo Verona, fallita alcuni mesi fa, difeso dall’avvocato Daniele Ripamonti di Milano; Graziano Pransani, 71 anni, di Cesena, cognato e stretto collaboratore di Giorgio Lugaresi, difeso dall’avvocato Alessandro Sintucci, che dovrà rispondere solo dei reati di natura fiscale avendo patteggiato 18 mesi di reclusione per gli altri reati legati alla bancarotta.