"Accolgo in casa il figlio di un collega ucraino"

Il musicista cesenate Andrea Guerrini: "Ho conosciuto il padre in rete. Dopo l’invasione mi ha inviato Nazar che si è iscritto al liceo musicale di Forlì"

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di Andrea Alessandrini

La musica che affratella: potrebbe essere il titolo della storia del ragazzino ucraino di 16 anni, fuggito dalla guerra nel suo Paese che da qualche settimana abita a Gattolino di Cesena e frequenta il liceo artistico-musicale di Forlì. L’artefice è la famiglia di Andrea Guerrini, un musicista e trombettista cesenate sessantenne.

"Quando ho inciso il cd ’Una tromba per ballare’ l’ho condiviso in rete - racconta partendo dall’origine – e tra gli amici virtuali che lo hanno ascoltato c’era Alexander, anch’egli musicista, che abita a Vinnytsia, una città occidentale della Ucraina a 270 km da Kiev, il quale mi ha messaggiato in cirillico e si è avviata una corrispondenza con ’google traduttore’. Mi ha anche detto che se volevo, avrebbe suonato delle mie esecuzioni alla feste e alle cerimonie in cui si esibiva, fino a che in novembre mi annunciò che c’era aria di invasione dei russi e temeva per il futuro della sua famiglia e di suo figlio Nazar".

"Il 24 febbraio è arrivata la guerra - prosegue Andrea Guerrini - e Alexander mi ha chiesto se potevo aiutare suo figlio che frequentava un college in Ucraina con un percorso di studi incentrato sulla musica. Ne ho parlato con mia moglie Catia, che fa l’imprenditrice nel settore delle pulizie e con mia figlia Camilla e abbiamo ragionato su come era possibile fare il suo bene, accogliendolo". Vinnytsia si trova in una parte di Ucraina non toccata dalla guerra, almeno per ora, ma l’apprensione è altissima.

"Mandamelo giù appena puoi, ho detto ad Alexander – lo prendiamo noi in casa. Ho preso contatto con i Servizi sociali di Forlì e di Cesena e poi con il liceo musicale di Forlì dove abbiamo trovato la massima apertura e ospitalità per l’accoglienza del ragazzo". L’arrivo è avvenuto il 31 marzo.

"Sono andato a Rimini a riceverlo – prosegue Andrea Guerrini –: lui veniva da un viaggio di due giorni in bus da dove l’ho visto scendere e venirmi incontro serrando il manico della custodia della chitarra e con uno zaino in spalle. Ci siamo conosciuti così, scambiando qualche parola in inglese e siamo tornati a casa dove le cose sono state molto naturali. Nel frattempo le pratiche per diventare tutore di Nazar sino alla fine del conflitto sono proseguite andando a buon fine". L’inserimento a scuola è avvenuto nel migliore dei modi. Tutte le mattine Nazar parte in pullman e torna alle 14.30.

"È stato inserito dalla dirigente scolastica nella classe 2° M. Gli insegnanti – racconta ancora il musicista tutore – sono molto prepararti, la violoncellista è russa e Nazar, che parla bene la lingua, ne trae benefici. La classe lo ha accolto in modo splendido, – ma la cosa più bella è il concorso di forze che si messo in moto: una amica bielorussa si è offerta di fare lezioni di Italiano a Nazar, amici ci hanno donati capi di abbigliamento, anche nuovi, chi addirittura un nuovo letto. In casa teniamo la tv spenta, se vuole è lui che la accende per pochi attimi, per avere qualche notizia sulla guerra, se non gli fa troppo male. Ha una voce baritonale, ben impostata e un certo talento da far crescere. Dice che qui si trova molto bene, che gli piace il liceo e anche quando la guerra finirà, speriamo presto, e partirà la lunga la fase della ricostruzione, qui potrebbe coronare il suo sogno di diventare musicista, come il padre". E come chi lo ospita.

"Non abbiamo ancora suonato inseme qui in casa, ma verrà anche questo momento. Lui ogni giorno comunica in videochiamata con i genitori e io rassicuro il padre che le cose qui vanno bene, ma soprattutto chiediamo a lui di rassicurarci sulle condizioni della sua famiglia. Ci ringrazia per quello che stiamo facendo e io gli dico che dobbiamo farlo diventare un bel musicista, questo ragazzo".