Addio a Giuliana Manzi, pilastro della Gnaffa

La donna è stata per oltre sessant’anni l’anima della cucina del noto ristorante nelle campagne di Sala. La sua specialità era la ’caccia’

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diGiacomo Mascellani

Cesenatico perde una delle colonne dello storico ristorante dalla Gnaffa. È morta infatti Giuliana Manzi, 93 anni, capostipite di una famiglia in cui lei, assieme al marito Goffredo Buratti, per una vita è stata protagonista del mitico locale della frazione di Sala conosciuto da tutti in città ma non solo.

Siamo nelle campagne di Cesenatico, in via Canale Bonificazione, al numero 290, in un tratto dove poi c’è una curva e sono presenti numerose attività agricole. Il ristorante è anche bar e da oltre un secolo è un punto di ritrovo di molti residenti e di tantissime famiglie e comitive di buongustai che apprezzano le tradizionali ricette romagnole di carne e di cacciagione, quest’ultima particolarmente ricercata in quanto non così facile da trovare e da gustare. La Gnaffa è talmente famoso che è diventato anche un punto di riferimento geografico per definire un territorio e persino i tecnici, i geometri, gli ingegneri e gli architetti, sia nel pubblico che nel privato, quando devono fare riferimento a questa parte del quartiere di Sala, nominano e scrivono "l’area della Gnaffa", nondimeno.

Il nome del locale negli anni ha varcato i confini di Cesenatico e così sono molti i personaggi noti che sono stati clienti della Gnaffa, tra cui cantanti famosi e conosciuti come Lucio Dalla, attori, politici, giornalisti, calciatori e personaggi del mondo dello sport, incluso l’ex ct della nazionale di calcio Azeglio Vicini che assieme alla famiglia era un cliente abituale della sua cucina. Oggi, sebbene le restrizioni alla caccia abbiano un po’ limitato il menù, sono molte le persone che chiamano anche da Bologna e città lontane, per gustare i piatti gustosi, realizzati con ricette tramandate da oltre un secolo ai cuochi. Recentemente fra i tavoli della Gnaffa è stato visto anche il maestro Riccardo Muti accompagnato da alcuni amici.

Il punto di ristoro venne inaugurato nel lontano 1904 da Adelaide Sacchetti detta ’Gnaffa’ e rappresenta una delle attività più vecchie e longeve di tutto quanto il territorio cesenaticense e non solo. Nel 1948subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale l’attività proseguì con il figlio della ’Gnaffa’, Goffredo Buratti, e la moglie Giuliana Manzi, i quali poi trasformarono la piccola osteria e la ampliarono negli anni ‘70 per farla diventare il ristorante oggi conosciuto da tutti.

Giuliana per oltre sessant’anni in cucina è stata la regina assoluta della caccia e anche dopo la morte del marito Goffredo avvenuta nel 2011, pur dovendo rallentare l’attività per gli anni che iniziavano a farsi sentire, è sempre stata presente ed attiva, dando una mano e soprattutto continuando a tramandare ricette e preparazioni, che per la cacciagione richiedono quotidianamente molte ore di lavoro e di grande attenzione.

Oggi l’azienda è portata avanti dai figli di Giuliana e Goffredo, i fratelli Paolo di 63 anni ed Ariella Buratti; ed un domani i figli di Paolo, Matteo di 35 e Luca di 25 anni, avuti dalla moglie Patrizia Ghiselli, potrebbero prendere le redini della Gnaffa come quarta generazione.

Con la morte di Giuliana, però, si chiude dunque un capitolo storico della Gnaffa, ma l’attività proseguirà. Paolo e Ariella assieme a tutti i familiari ricordano commossi mamma Giuliana, i cui funerali si terranno domani, mercoledì, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Sala di Cesenatico. Dove tutti si raduneranno per dare l’ultimo saluto ad una donna che ha lasciato un segno: nella cucina di un ristorante ma non solo.