E’ scomparso alla soglia del secolo di vita Primo Calbi, nonno Pippo di Bagnile. A 99 anni era l’ultima memoria vivente della Resistenza a Bagnile di Cesena, dove era nato nel marzo 1925 e dove ha sempre abitato, ha continuato a sostenere con tutta la sua volontà e la sua forza la scelta giovanile per la libertà e la democrazia contro la guerra come fervente antifascista e militante della sinistra, instancabile volontario della festa dell’Unità. Lo ricorda Sarles Cellini, che ha raccolto dal padre Remo, amico di Primo, numerosi aneddoti. "Nel 1943 i due giovani – racconta Cellini – fecero la difficilissima scelta di non aderire alla folle chiamata alle armi della Repubblica Sociale fascista. Non partirono per la guerra, ma si resero clandestini assieme ad altri giovani nella natia Bagnile, contando sul deciso appoggio della popolazione contadina. Di giorno stavano nascosti nei rifugi scavati lungo i canali di scolo in campagna, di notte davano il loro contributo alla Resistenza. I due giovani si sono incontrati numerose volte di notte presso l’essiccatoio presente allora nel fondo agricolo, sito in via Boscone angolo via Rovescio e lavorato dalla numerosa famiglia Cellini come mezzadri. E’ lì che venivano lavorate le carni di bovini, vitelli, maiali e pecore e che poi clandestinamente i fratelli Armuzzi con il loro camioncino provvedevano, assieme alle armi provenienti dal porto di Cervia, a trasferire in montagna per aiutare le formazioni partigiane. Molte persone di Bagnile andavano a casa dei Calbi per ascoltare la clandestina Radio Londra per essere informati sul decorso della guerra".
CronacaAddio a Primo Calbi di Bagnile. Memoria della Resistenza