Addio a Sauro e Marinella Fiori e Romagna mia, tutta la città stretta alle vittime del Savio

Tanti cesenati commossi alle esequie dei coniugi di Ronta. Presente il sindaco Lattuca, l’omaggio del viceministro Bignami. L’ex senatrice Valdinosi: "Mai più tragedie come questa".

Addio a Sauro e Marinella  Fiori e Romagna mia,  tutta la città stretta  alle vittime del Savio

Addio a Sauro e Marinella Fiori e Romagna mia, tutta la città stretta alle vittime del Savio

di Luca Ravaglia

A Ronta ci si conosce tutti. Ci si incontra nel cuore del borgo, tra la banca e il supermercato e si parla sottovoce. Si parla di quello che è stato, dell’apocalisse che la scorsa settimana si è abbattuta sulla città senza risparmiare le sue campagne e anzi strappando due vite proprio qui, in periferia. Le vite di Sauro Manuzzi e Marinella Maraldi, marito e moglie, lui 69 anni, lei 72. Sono stati vittime dell’alluvione che ha lasciato la figlia Lucia orfana di mamma e papà e l’intera comunità priva di due persone entrate nel cuore di tutti.

A Ronta la situazione era precipitata nella tarda sera del 16 maggio, col buio che copriva il livello dell’acqua in continua crescita. Sauro e Marinella erano fuori, tra il fossato e i campi, a due passi da casa. "E’ saltata la corrente – raccontava ieri uno dei fratelli di Marinella a chi andava ad abbracciarlo – e lei si era preoccupata. Avevano cercato di rientrare in fretta, ma è scivolata e ha battuto la testa. Ha gridato e Sauro è corso in suo aiuto". Ma anche lui è caduto. La situazione si era subito fatta drammatica. "Sono arrivato anche io a piedi, in mezzo all’acqua. Quando sono arrivato c’erano i vigili del fuoco e Sauro era ancora vivo. Il corpo di Marinella invece non si trovava". La furia dell’acqua aveva portato la donna fino al mare, a Zadina.

Ma non è a questo che pensano ora le seicento persone in corteo dietro ai due feretri, in marcia verso la casa della coppia, insieme al parroco don Andrea Budelacci, al sindaco Enzo Lattuca, all’ex senatrice Mara Valdinosi e al presidente del quartiere Ravennate Fabio Pezzi. Li accompagnano le note di Romagna Mia e Bella ciao. Ogni ricordo condiviso comincia coi sorrisi che la coppia sapeva regalare: "Oggi ci fermiamo tutti – ha commentato Valdinosi – perché oggi è il giorno del dolore e del ricordo di due persone eccezionali. Tutti in questa alluvione abbiamo perso qualcosa, ma qui è stato perso di più. Perché la vita non ritorna. Per questo abbiamo il dovere morale di difendere il creato, il nostro mondo. E fare in modo che tragedie simili non si verifichino più".

Valdinosi parla delle rose di Marinella, del loro profumo e del mazzo che le aveva regalato pochi giorni prima della tragedia, in occasione di un evento dedicato alla Resistenza nella zona di Ronta durante la guerra. "Era stata molto partecipe, la casa nella quale viveva la sua famiglia (i Maraldi, la cui parentela è data dallo zio di lei), venne bruciata per ritorsione, come accadde anche a quella dei vicini Fusconi. Nel corso del rastrellamento fascista otto abitanti di Ronta morirono. E’ un evento che non può essere dimenticato e che ogni anno torneremo a ricordare, da adesso anche nel nome di Marinella".