Più di 36mila case sfitte in tutta la provincia

La rilevazione di Solo Affitti su Forlì-Cesena e le altre città dell’Emilia-Romagna

Una ragazza in cerca di affitto

Una ragazza in cerca di affitto

Cesena, 21 settembre 2016 - SONO più di 480 mila le abitazioni non occupate in Emilia Romagna (20,44% del totale) di cui oltre 36 mila in provincia di Forlì-Cesena (18,30% del totale e terzultimo posto regionale). È quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato in Italia nella locazione con 340 agenzie (40 in Spagna), che propone di sostenere il mercato locativo valorizzando gli immobili vuoti.

La concentrazione maggiore di case vuote in Emilia Romagna è nelle provincie di Ferrara (1° posto con il 27,37% e 59.797 case vuote), Piacenza (2° con il 24,65% e 40.864 case) e Ravenna (3° con 24,44% e 54.097 case). Molte le abitazioni non occupate in provincia di Rimini (4° posto regionale con il 23,48% e 40.718 case vuote), Parma (5° con il 21,37% e 51.331 case) e Modena (6° con il 21,25% e 76.293 case). Un maggior tasso di occupazione delle abitazioni si registra, invece, nelle province di Reggio Emilia (penultima con il 16,78% e 42.143 case) e Bologna (ultima con il 15,14% e 79.738 case).

«Facciamo in modo che – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – questo grande patrimonio immobiliare a disposizione in Italia possa soddisfare il fabbisogno abitativo e faccia rivivere i piccoli e medi centri storici del nostro Paese. Occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei. Un buon passo in questa direzione è la tassazione fissa al 21% della cedolare secca per i contratti a canone libero e al 10% per i contratti a canone concordato. Occorre, tuttavia, far conoscere di più queste agevolazioni e spingere le amministrazioni comunali a convocare le associazioni di proprietari e inquilini per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione. A Milano e Napoli i prezzi degli affitti sono stati aggiornati dopo 10-15 anni e i contratti agevolati faticano a decollare, anche perché i canoni concordati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato, e i benefici per locatari e locatori tardano ad arrivare».