Al Rotary la ’Romagna Romana’

Il libro dello scrittore Roberto Garattoni presentato al ristorante Edamus a Savignano

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di Ermanno Pasolini

L’ultimo libro di Roberto Garattoni, scrittore di Savignano sul Rubicone, dal titolo ’Romagna Romana’ è stato presentato dal Rotary Club Valle del Rubicone e dal suo presidente Gian Piero Evangelisti al ristorante Edamus, in piazza Castello, sulla terrazza sopra lo storico fiume che attraversa la città. Il libro, che ha come sottotitolo ’Cronache del Rubicone, antico, da Brenno a Giulio Cesare’, è stato pubblicato nel dicembre scorso (editore Pazzini, 240 pagine, 15 euro). Roberto Garattoni è stato intervistato dal vicesindaco Nicola Dellapasqua, due grandi appassionati di storia savignanese. Ha detto Roberto Garattoni: "Si tratta di un volume che intende fare il punto sulle conoscenze acquisite a tutt’oggi sull’argomento e soprattutto narrare la storia di questo angolo di Romagna dai primi tempi della colonizzazione romana, quando il Rubicone era soltanto ’il fosso di Brenno’ dei Galli Senoni, fino all’epoca di Augusto in cui il fiume cessò di essere confine dell’Italia e uscendo per sempre dalla storia entrò poco alla volta nella leggenda"".

Dellapasqua ha sottolineato che momenti importanti di questa storia, narrata in undici cronache o capitoli del libro, sono la bonifica e centuriazione agraria del territorio, le devastazioni della guerra annibalica, la costruzione della via Emilia e della consolare Adriatica, le guerre civili e il fatidico passaggio di Cesare, la pax augustea e la costruzione di un ponte romano come quello distrutto dal passaggio del fronte nel 1944 e oggi tornato a simboleggiare il Rubicone savignanese, all’ingresso antico della città.

"Un capitolo del libro è dedicato all’importante centro romano di Compitum Ad Confluentes, oggi San Giovanni in Compito frazione di Savignano sulla via Emilia - ha continuato Roberto Garattoni - dove la nuova struttura museale che insieme alle testimonianze già note della romanità, mostra in una grande vetrina l’eccezionale corredo funerario venuto alla luce dal ritrovamento di una tomba di un principe guerriero del VII secolo a. C. Nei secoli l’identificazione del vero Rubicone è stata discussa da tanti studiosi, da Calisese con l’Urgone fino a Santarcangelo di Romagna con il fiume Uso. Ma il Rubicone è qui. È il nostro. Chi ha qualche dubbio vada a leggersi la Carta Peutingeriana".