
Alice è una bambina nel corpo di una giovane donna: 25 anni per l’anagrafe, ma le dolci fantasie, la scherzosa giocosità, i simpatici atteggiamenti di chi ancora dipende dalla mamma e ha con lei un rapporto viscerale. Quegli aspetti caratteriali che contraddistinguono Alice e il suo modo di approcciarsi in famiglia e con gli altri, hanno rischiato di spegnersi quando eventi per lei difficili da comprendere e accettare come la malattia della madre e la conseguente assenza per ricovero ospedaliero si è protratta per diversi giorni. Ma nell’arte del disegno e in una provvidenziale soluzione di mamma Monia Castellucci si è compiuto un piccolo miracolo che ha anche il pregio di avere finalità benefiche: le borse di Alice, creazioni simpaticamente fantasiose e di suo pugno. Ma, andiamo per gradi.
"L’esperienza del Covid – racconta la madre Monia Castellucci che abita a Forlì con la figlia Alice, affetta dalla sindrome di Down-, con le regole, i divieti ‘incomprensibili’, la mancanza di comunicazione esterna e il confinamento in casa prima e l’obbligo di mascherina poi, avevano scardinato non poco gli equilibri di Alice, che aveva dovuto rinunciare al suo impegno nella lavanderia della casa di riposo per anziani ‘Zangheri’ e al corso di autonomia domestica della Cooperativa l’Accoglienza. D’un tratto quel che le piaceva non era più possibile da praticare. Si è poi aggiunto un mio allontanamento da casa per ricovero di una trentina di giorni e Alice è piombata in un mutismo elettivo: aveva scelto volontariamente di non parlare". "Alice – continua la mamma – era diventata abulica, vedevo spegnersi ogni entusiasmo in lei, e la comparsa di tic nervosi; insomma, rischiava la depressione. E io provavo un grande dolore per quel suo tenersi tutto dentro, senza volersi esprimere, manifestare". Gli aiuti esterni di professionisti cui la signora Monia non ha esitato a fare ricorso non davano i risultati sperati.
"Finché – aggiunge mamma Monia – non mi hanno parlato dell’arte terapia emozionale che l’associazione ArtinCounselling di Cinzia Lissi promuove da molti anni anche all’interno di vari reparti ospedalieri dell’Area Vasta Romagna". L’approccio proprio con Lissi, arteterapeuta ed educatrice professionale è stato rispettoso dei tempi della giovane, finché tutti i colori che aveva dentro sono esplosi e Alice non solo ha cominciato a esternare le proprie emozioni attraverso il disegno, ma ha ripreso anche a parlare, leggere, scrivere.
"Perché – mi è stato provvidenzialmente suggerito dall’arte terapeuta - non restituire a chi è in condizioni di stress fisico e psicologico, quali sono i pazienti ospedalieri, le opportunità avute da Alice, dando dimostrazione della sua ripresa?" E avendo la nonna e la mamma della giovane una ditta di abbigliamento e che stampa su tessuti, è nata una linea di prodotti: dalle shopper ai beauty case, ai portachiavi coloratissimi, che riportano i disegni di Alice e il logo (una piccola borsa) nato nello studio dell’artista Andrea Mario Bert. Il ricavato della vendita andrà a sostenere l’arteterapia grafico-pittorica che volontari formatisi con un corso triennale presso ArtinCounselling di Bertinoro praticano presso le Aziende Usl della Romagna, "arte" che cura l’anima, inscritta nel libro bianco Fiaso delle buone pratiche da esportare, in Sanità".