Allagamenti a Cesenatico, esondazione del porto canale e danni in riviera

Al confine con la frazione di Valverde, il mare ha eroso la spiaggia raggiungendo alcuni stabilimenti e scontornandosi contro le dune di sabbia

Cesenatico, 23 gennaio 2023 – Dal mare alla montagna. Il maltempo che si è abbattuto sulla Romagna in queste ore non ha risparmiato nemmeno uno spicchio del nostro territorio, causando danni e disagi di ogni genere. La riviera ha dovuto fare i conti con un‘allerta meteo iniziata già domenica e che nelle ultime ore è arrivata all’apice, sommando i disagi relativi a oltre un giorno di pioggia battente, unita al vento forte e al fragore del mare.

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Per mettere al sicuro il borgo marinaro, sono state chiuse le porte vinciane, che hanno retto l’urto della marea, sfogatasi però sulla prima parte del porto canale, finito sott’acqua. Le dune erette in spiaggia hanno evitato che l’acqua si allungasse fino a viale Carducci, ma anche questa volta nell’area al confine tra il centro di Cesenatico e la frazione di Valverde, la spiaggia è stata erosa fino a raggiungere alcuni stabilimenti, che in mattinata si sono visti circondati dalla schiuma delle onde.

Sul posto sono intervenute anche le squadre della protezione civile che, insieme alla polizia locale e ai vigili del fuoco, hanno monitorato in tempo reale la situazione su tutto il territorio. Proprio in seguito a questi sopralluoghi, un paio di strade a Valverde sono state chiuse a causa degli allagamenti.

Intanto, mentre a Cesena si sommavano le segnalazioni relative alla caduta di rami e agli smottamenti, l’E45 si stava velocemente trasformando in una trappola, già ben prima che la neve attecchisse sul manto stradale. La forte intensità delle piogge aveva infatti reso l’arteria a scorrimento veloce uno scivolosissimo serpentone a costante rischio di acquaplaning, a prescindere dalla velocità forzatamente ridotta degli automobilisti, che sono stati costretti a guidare in mezzo a colonne d’acqua.

A Montecastello invece polstrada e Anas hanno provveduto a chiudere l’arteria che si stava trasformando in una coltre bianca, lungo la quale peraltro, all’altezza del chilometro 182, era caduto un cavo elettrico di media tensione e alcuni mezzi pesanti, sprovvisti delle dotazioni necessarie durante i mesi invernali, si erano intraversati.

L’unica soluzione rimasta percorribile era dunque quella della strada provinciale: circa un’ora di tempo per percorrere il tratto fino a Bagno di Romagna (la chiusura era in ogni caso protratta fino lo svincolo di Canili compreso) tra rami caduti, mezzi in panne e rallentamenti a raffica.

Autostrade per l’Italia ha inviato in appoggio una colonna di spazzaneve e spargisale che ha raggiunto l’E45, mentre altri mezzi locali percorrevano a ciclo continuo la strada provinciale. A dare il benvenuto tra i monti dell’Alto Savio c’era invece un irreale silenzio, che si allungava tra le strade deserte del borgo di Bagno di Romagna e fino alle porte d’accesso ai sentieri innevati, percorsi da appena una manciata di fortunati escursionisti, che dopo l’inferno sulla strada hanno avuto la possibilità di godersi il paradiso nel regno degli gnomi e dell’acqua termale. Ma non di avventurarsi verso il passo dei Mandrioli, chiuso a causa delle condizioni avverse.