Allarme reati informatici, crescono truffe e frodi

Analisi del centro studi delle Camere di commercio: gli attacchi non hanno solo obiettivi economici ma anche strategici

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di Annamaria Senni

Crescono i crimini informatici, con attacchi sempre più pesanti, sofisticati e mirati. Non fa eccezione la nostra provincia: anche a Forlì-Cesena sono aumentati i reati perpetrati con l’utilizzo di nuove tecnologie di informazione e di comunicazione. È quanto emerge da una prima analisi del Centro Studi delle Camere di commercio Tagliacarne, sull’andamento dei reati denunciati nel 2020, che vedono una crescita generale dei reati economici (+0,9%), tra cui spiccano, in particolare, i delitti informatici (+19,8%) e le truffe e frodi informatiche (+17%). La grande spinta alla digitalizzazione del paese deve essere accompagnata da un innalzamento, altrettanto forte, della sicurezza informatica a tutti i livelli. Nel 2020, con l’avvento della pandemia, molte imprese e singoli si sono dimostrati impreparati a gestire in sicurezza i propri dati online, cosa che ha fatto registrare un vero e proprio boom nel cybercrimine, con una crescita in tutta Italia del 17,2% a fronte in una generale diminuzione dei reati -17,4% denunciati nello stesso periodo. La nostra provincia, pur registrando un aumento, si attesta in fondo alla classifica: collocandosi al novantaseiesimo posto nella graduatoria decrescente su 106 province italiane. I reati informatici ( compresi delitti, truffe e frodi informatiche) nel 2020 registrati nella provincia di Forlì-Cesena sono 333,6 ogni 100.000 abitanti, mentre restando in Romagna, nella provincia di Rimini si sale a 452,2 reati informatici ogni 100.000 abitanti (Rimini è al 47° posto nella graduatoria). Forlì-Cesena è in posizione migliore rispetto alla media italiana e regionale: in Italia ci sono 450,1 reati ogni 100.000 abitanti mentre in Emilia-Romagna ve ne sono 430,7 ogni 100.000 abitanti.

"L’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, ha anticipato i dati del rapporto 2022 sugli incidenti informatici su scala globale degli ultimi 12 mesi: in totale sono stati registrati oltre 2mila cyber attacchi gravi con una media mensile di 171 attacchi, il numero più alto finora registrato - commenta Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna –". A spaventare anche la guerra in atto. "Non si tratta, purtroppo, solo di reati economici a scopo di frode – prosegue Albonetti - il conflitto tra Russia e Ucraina sta dimostrando che gli attacchi cyber sono a tutti gli effetti armi di offesa, capaci di violare siti strategici, infrastrutture, telecomunicazioni o sistemi bancari". "Il fattore di scala introdotto dagli attacchi digitali, ovvero la capacità di ridurre il costo per ogni singolo attacco, attira un numero sempre maggiore di criminali informatici – aggiunge Marco Ramilli, fondatore e Ceo di Yoroi srl, start-up nata a Cesena – l’attuale scarsa capacità di difesa cibernetica da parte di numerose organizzazioni, rende tali attacchi spesso di successo. Affidarsi a professionisti e dotarsi di un sistema di difesa digitale adattivo, basato su servizi e non su prodotti, credo che oggi sia un passo obbligatorio per ogni organizzazione che decide di investire nel futuro digitale".