ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Allarme violenza e molestie. Per chiedere aiuto in un locale si usa il codice ‘Scusa c’è Angela?’

E’ partito il progetto che si rivolge ai gestori di ristoranti e bar per costruire una rete di assistenza alle donne che si sentono in una situazione di pericolo o di disagio durante un appuntamento.

I partecipanti alla presentazione del progetto ieri al ristorante Welldone Social Food in piazza della Libertà

I partecipanti alla presentazione del progetto ieri al ristorante Welldone Social Food in piazza della Libertà

‘L’appuntamento non sta andando come volevi? Stai ricevendo attenzioni indesiderate o molestie?’ L’iniziativa messa in piedi dal Comune di Cesena per aiutare le persone che si trovano in situazioni di disagio o di pericolo durante appuntamenti o uscite, coinvolge ora i locali cesenati. Basta una frase per chiedere aiuto. La frase in codice "Scusa, c’è Angela?" potrà essere pronunciata al personale di un bar, pub, ristorante, discoteca, da qualunque donna in pericolo e segnalerà allo staff che una persona ha bisogno di aiuto. L’obiettivo è fermare episodi di molestie e abusi, offrendo un modo discreto per chiedere aiuto. L’iniziativa ‘Ask for Angela’ nata nel Regno Unito nel 2016, ora si diffonde anche a Cesena, coinvolgendo l’Amministrazione comunale, la Rete antiviolenza territoriale, le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti, Ausl, le forze dell’ordine, i centri antiviolenza, i servizi sociali e Arci. "Abbiamo messo in piedi un lavoro di rete per aiutare le donne in pericolo – ha detto ieri l’assessora alle politiche delle differenze Giorgia Macrelli alla presentazione del progetto al Welldone Cisl Social Food –. Costruire una rete contro la violenza, con l’aiuto dei pubblici esercizi (un presidio di sicurezza nella città), è indispensabile per diffondere una cultura di responsabilità. I locali sono spesso punto di riferimento per la socialità cittadina, ma possono anche trasformarsi in contesti vulnerabili". La campagna si rivolge ai locali nel territorio cesenate e nelle Unioni Rubicone Mare e Savio. "Quando abbiamo aderito a questo progetto – ha detto il capo commissario della polizia di stato, Flavia Vitale – ci siamo chiesti come potevamo essere d’aiuto, dato che già ogni giorno combattiamo contro la violenza sulle donne. Al di là dell’esigenza di assicurare alla giustizia l’autore della violenza, è necessario prendere coscienza che reprimere non è sufficiente. Per salvare delle vite, la parola chiave è prevenire". La parola d’ordine è invece: ‘Scusa, c’è Angela?’, ma vanno ricordati anche i numeri di Antiviolenza e Stalking (1522), Centro antiviolenza Cesena (0547/355742), forze dell’ordine (112). "I casi di violenze di genere, che avviano il ‘Codice Rosso’, segnalati al solo commissariato di Cesena nel 2024 – ha detto l’ispettrice Veronica Gatti – sono stati 65, e questi includono molestie, violenze nei confronti delle donne, maltrattamenti in famiglia e a minori. Circa lo stesso numero viene segnalato ai Carabinieri. Nel 2024 a Cesena ci sono state circa 130 denunce di violenze totali. La situazione non è cambiata nel 2025". "Venti anni fa di questo argomento si parlava poco – ha aggiunto il comandante della polizia locale Andrea Piselli – adesso i casi e le denunce sono verticalmente aumentate. Attraverso l’informazione e la sensibilizzazione è possibile sviluppare quegli anticorpi culturali necessari a eradicare un fenomeno come la violenza di genere".