
Varato il progetto ’Ask for Angela’ che coinvolge anche le associazioni di categoria del territorio
La frase in codice è "Scusa c’è Angela?". Sussurrando queste semplici e apparentemente innocue parole, una donna che si trova in una situazione di pericolo potrà trovare aiuto e sostegno anche semplicemente entrando in un bar. E’ la chiave di un’iniziativa contro la violenza verso le donne lanciata nell’ambito del ‘Marzo delle donne 2025’ e che ripropone sul nostro territorio il progetto ‘Ask for Angela’ nato in Inghilterra nel 2016 e diffuso ora anche in Italia. L’iniziativa è promossa dall’Amministrazione comunale e della Rete antiviolenza territoriale, con la stretta collaborazione delle associazioni di categoria del tavolo ‘InCesena’ (in questo caso Confcommercio e Confesercenti) e di Arci.
Il primo appuntamento è fissato per lunedì 26 maggio, alle ore 15, nei locali di Welldone Cils Social Food, in piazza della Libertà, con un incontro di presentazione a cui prenderanno parte l’assessora alle politiche delle differenze Giorgia Macrelli e i rappresentanti delle realtà che hanno contribuito alla definizione di questa iniziativa di prevenzione e sensibilizzazione. La campagna si rivolge ai bar e locali del territorio cesenate e delle due Unioni parte della Rete antiviolenza, Valle Savio e Rubicone Mare.
"Durante l’incontro di lunedì pomeriggio – commenta l’Assessora Giorgia Macrelli – i membri della Rete antiviolenza territoriale (Forze dell’ordine, Servizi sociali, Centri antiviolenza e Ausl) illustreranno come comportarsi in situazioni di rischio. Con una semplice frase in codice, ‘Scusa, c’è Angela?’, nei locali aderenti si potrà infatti chiedere aiuto in modo discreto al personale del locale, che saprà come intervenire: chiamando un taxi, allontanando un soggetto molesto o se necessario contattando le forze dell’ordine. Alla fine verrà distribuito il materiale informativo con cui ogni locale potrà aderire alla campagna e ricevere ulteriore formazione gratuita".
"I locali – prosegue l’assessora – sono spesso punto di riferimento per la socialità cittadina, ma possono anche trasformarsi in contesti vulnerabili. Attivare una rete di supporto diffusa, di cui tutta la comunità fa parte, è un passo importante per promuovere una cultura di responsabilità a tutti i livelli. L’iniziativa si rivolge in particolare a gestori, titolari e personale dei locali di tutto il territorio, affinché possano diventare parte attiva nella costruzione di una città più sicura e consapevole, ma l’appello alla cultura della responsabilità e al contrasto alla violenza vale per tutti. Confidiamo in una partecipazione numerosa per avviare concretamente questo percorso, insieme".
re.ce.