Alluvione, bimbo salvato per le strade di Cesena a nuoto: il racconto della mamma

Fabiana Manzoni aveva suo figlio in braccio e l’acqua alla gola. Ha gridato aiuto e un gruppo di vicini di casa sono accorsi per salvarli

Cesena, 18 maggio 2023 – “E pensare che io sono timida e parlo sottovoce. Però martedì pomeriggio, mentre l’acqua ci entrava in casa e non vedevo vie d’uscita, ho gridato. Gridato forte, con tutta me stessa. Perché l’unica cosa che contava era salvare la vita di mio figlio (video del salvataggio). E ci sono riuscita”. Le parole sono di Fabiana Manzoni, la donna che nel momento più drammatico dell’esondazione del fiume Savio, è riuscita ad attirare l’attenzione di un gruppo di vicini di casa e in particolare di uno di questi, che è corso in aiuto di suo figlio a nuoto. “Agitavo un braccio e con l’altro tenevo il piccolo, non sapevo che fare. Ma allo stesso tempo non volevo cedere al panico, non volevo spaventare il mio bimbo. Così ho pensato a un gioco. Gli ho detto che la sfida era arrampicarsi il più in alto possibile, senza bagnarsi. Lui lo ha fatto. Si è aggrappato al ragazzo che ci ha raggiunti e che vorrei tanto poter incontrare per ringraziare di persona e si è fatto portare in salvo”.

Fabiana Manzoni, la mamma del piccolo salvato a nuoto dopo l'alluvione a Cesena
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Mamma Fabiola li ha seguiti, anche lei a nuoto: “Lì non si toccava. L’acqua era gelida e fangosa, ma ho pescato tutte le energie che avevo per restare vicina a mio figlio. Ci hanno portati in salvo e un’altra famiglia della zona ci ha offerto ospitalità, dandoci vestiti asciutti e invitandoci a tavola con loro”. Ora la donna e suo figlio hanno trovato accoglienza nel Convento dei Frati Cappuccini, sulla prima collina di Cesena. “È un posto magnifico, lontano da quell’inferno che ora non sono pronta a vedere, ci sono gli animali, le colleghe di lavoro sono venute a trovarci e hanno portato qualche gioco. Lui è tornato a sorridere ed è stato bellissimo”. Intanto il padre del piccolo si sta dando da fare per rimettere a posto la casa, lavorando incessantemente: “Vogliamo ricostruire il nostro ‘nido’, vogliamo riprenderci la nostra vita”.