Alluvione Cesena, prevenzione sotto esame: “Ecco come è stata fatta”

Piero Tabellini dell’Agenzia per la sicurezza territoria le (ex Genio civile): "Eravamo preparati per tempo alla piena e sono stati fatti numerosi interventi di rimozione di materiale. Ma l’evento è stato eccezionale"

Cesena, 1 giugno 2023 – L’impegno per cercare di limitare i danni dell’alluvione da parte dell’agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile (ex Genio Civile) in questi giorni è stato costante e senza sosta anche nel Cesenate, dove la squadra, guidata dal dirigente responsabile dell’ufficio territoriale di Forlì-Cesena Piero Tabellini, è stata impegnata su tutti i fronti nel tentativo di attenuare gli effetti delle straordinarie precipitazioni, che hanno messo a dura prova gli argini dei fiumi scavalcati da una quantità d’acqua mai abbattutasi su valli e pianura.

Piero Tabellini, vi siete mossi subito appena avete saputo del rischio di esondazioni?

"A seguito delle previsioni dell’evento meteo, data la gravità delle stesse abbiamo eseguito valutazioni preventive e ci siamo preparati anticipatamente predisponendo mezzi e materiali per eventuali pronti interventi. L’analisi in corso di evento e la previsione dei suoi effetti ci hanno permesso di prepararci anticipatamente e di comprendere in quali tratti e in quali momenti sarebbe stata più probabile la tracimazione degli argini".

Il giorno in cui il Savio è esondato cosa avete fatto?

"Il giorno stesso in cui il Savio ha tracimato nel centro abitato di Cesena, è stato fatto un intervento di chiusura di una breccia apertasi nella spalla sinistra del Ponte Europa e contestualmente si sono realizzati due sbarramenti in terra per allontanare l’acqua dalle abitazioni del quartiere Ippodromo (Via Riccione e Rotonda su Via Gramsci); successivamente sono stati fatti numerosi interventi di rimozione dei detriti che si sono accumulati negli alvei del Savio, del Borello e degli affluenti minori nonché interventi di ripristino del corretto deflusso laddove presenti situazioni di criticità nelle abitazione e nelle infrastrutture".

Dal Savio quanta acqua è uscita?

"Gli argini sono stati sormontati in diversi tratti. Qualche rottura puntuale, a seguito di tali sormonti, si è verificata negli argini cosiddetti ‘secondari’ a valle dell’abitato di Cesena (nelle località Sant’Anna, Case Gentili, Pievesistina e Ronta). Non è possibile ad oggi stimare la quantità di acqua fuoriuscita, anche perché l’eccezionalità dell’evento ha determinato estesi allagamenti nelle aree di pianura".

Le casse di espansione nel Cesenate sono adeguate?

"Sono presenti tre casse di espansione tutte nel Comune di Cesena a monte del centro, delle quali una ultimata (denominata ’Il Mulino’) e due in fase di ultimazione (’La Palazzina’ e ’Ca Bianchi’). Tutte hanno contribuito a stoccare del volume abbattendo il picco della portata. Detto ciò, va sottolineato che la quantità di acqua caduta durante l’evento è stata veramente tantissima".

Ci sono ritardi nei progetti delle casse di espansione?

"La progettazione di casse di espansione richiede per sua natura un iter lungo; trattasi di progetti complessi che richiedono numerose autorizzazioni e pareri, da parte di svariati enti, valutazioni di impatto ambientale nonché l’acquisizione delle aree stesse mediante procedure espropriative o servitù. Al momento sono in fase di progettazione interventi di casse di espansione sia sul Cesuola che sul Rigossa".

Quali sono stati i lavori più importanti e quali danni hanno evitato?

"Gli interventi strutturali più recenti riguardano la realizzazione dei muri idraulici in cemento armato a monte del Ponte Vecchio sia in destra che in sinistra idraulica; recentemente sono stati fatti significativi interventi di gestione della vegetazione sul fiume Savio e sul torrente Borello che hanno limitato la quantità di accumuli contro gli attraversamenti e in alveo. Infine, gli ultimi finanziamenti erogati all’Agenzia hanno consentito di effettuare una regolare manutenzione ordinaria dei tratti arginati e di quelli che attraversano i centri abitati".

Se esondazioni così eccezionali sono inevitabili, andrebbero allora sgomberate le zone abitate a ridosso del Savio?

"Il rischio non si può mai azzerare. Stiamo comunque continuando a lavorare per ridurre i rischi il pù possibile, anche mediante la diffusione di accorgimenti per ridurre la vulnerabilità dei fabbricati e delle loro strette pertinenze".

È opinione comune che la pulizia dei fiumi sia insufficiente. E’ un problema reale o una fake news?

"La pulizia è sicuramente fondamentale, ma non ci mette al riparo da eventi straordinari come quello che abbiamo appena vissuto".

Ma la pulizia dei fiumi è rallentata per la mancanza di risorse?

"Si può sempre migliorare ma è importante evidenziare che negli ultimi anni sono state stanziate risorse maggiori rispetto al passato per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Risorse, comunque, mai sufficienti per eseguire una periodica manutenzione su tutti i corsi d’acqua dalla sorgente alla foce".

Un’altra problematica che è stata sollevata è che le nutrie con le loro tane indeboliscono gli argini dei fiumi...

"Le tane di animali negli argini costituiscono certamente un problema e un punto di debolezza, e anche per questo vi dedichiamo particolare attenzione durante le attività di manutenzione ordinaria".