
I sindaci Matteo Gozzoli di Cesenatico, Enzo Lattuca di Cesena e Michele De Pascale di Ravenna, sono stati i protagonisti dell’incontro che si è tenuto giovedì sera alla Festa dell’Unità del Partito Democratico, in una delle roccaforti della sinistra romagnola, il Circolo Arci di Borella di Cesenatico. A distanza di quattro mesi dall’alluvione che ha causato seri danni in molte zone del territorio, i primi cittadini hanno fatto il punto sulla situazione, alla luce delle recenti novità. Il commissario per la ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo aveva appena annunciato la disponibilità di 600 milioni per gli interventi e lanciato due messaggi, uno alla popolazione, perchè entro il 15 novembre sarà pronto il portale collegandosi al quale sarà possibile per i cittadini chiedere i risarcimenti, e l’altro messaggio ai sindaci, facendogli un appello per accelerare l’invio delle richieste di rimborso per gli interventi di somma urgenza che la struttura commissariale può ristorare fin da subito, in quanto finora le richieste di rimborso pervenute si attestano solo su 500mila euro su 289 milioni di euro prontamente disponibili sul conto del commissario. Continuano dunque anche le polemiche a distanza fra gli enti locali coinvolti dall’alluvione e il generale al quale il Governo Meloni ha affidato questo compito straordinario.
Il primo ad intervenire davanti ad una sala piena di cittadini, è stato il sindaco De Pascale di Ravenna: "Noi abbiamo già rendicontato 3 milioni di interventi urgenti eseguiti da noi nelle prime settimane dell’emergenza ed abbiamo progetti di ristrutturazione di strade e beni pubblici per 87 milioni. La documentazione sugli interventi urgenti è già stata trasmessa in Regione e se vuole la inviamo una seconda volta. Io credo che su questa grave questione si stia sbagliando l’approccio. In Romagna siamo gli unici a dover affrontare un evento drammatico, con un Governo che non lo vive come momento di unione, ma bensì come l’occasione per fare politica. Questi ci fanno veramente rimpiangere Silvio Berlusconi, che sulle emergenze aveva almeno un profilo istituzionale". Enzo Lattuca ha invece esordito sottolineando il rapporto fra Cesenatico e Cesena: "I cesenaticensi sono fantastici, li sentiamo molto vicini, perchè a maggio sono centinaia i cittadini di Cesenatico che sono venuti ad aiutarci e tuttora si organizzano iniziative su questo territorio per darci degli aiuti economici, dai pescatori alle associazioni, è un abbraccio che sentiamo molto forte. Io credo che a quattro mesi dall’alluvione dobbiamo lasciare le discussioni e guardare al futuro. A Cesena abbiamo ancora 120 famiglie prive della loro abitazione ed abbiamo registrato 4.186 frane nella provincia di Forlì-Cesena, in pratica è stato l’equivalente di un bombardamento. Non a caso abbiamo speso 8 milioni in interventi urgenti, di cui 4,5 della provincia di Forlì-Cesena e 3,5 del comune di Cesena, oltre a quelli registrati da Forlì, mentre i progetti per sistemare frane e strade ammontano a 211 milioni, di cui 40 soltanto a Modigliana". I tre sindaci, in primis Lattuca, chiedono di avere una visione dei progetti di sistemazione delle infrastrutture e dell’assetto idrogeologico, che sia più ampia della questione locale: "La regione Emilia-Romagna e lo Stato devono mettere in campo non solo le risorse economiche, ma anche i progettisti, i tecnici e le persone che hanno le idee giuste. Noi tre siamo abituati a collaborare, ma abbiamo bisogno di una strategia di profilo più alto, perchè questa emergenza deve diventare un punto di partenza per risolvere gli annosi problemi della Romagna e non di un singolo Comune".
Matteo Gozzoli ha fatto il punto della situazione a Cesenatico: "Noi fortunatamente siamo stati meno colpiti di altri Comuni. A Sala per le rotture degli argini del Pisciatello e dell’Olca abbiamo avuto l’allagamento di oltre 30 abitazioni, attività commerciali e agricole, mentre a Tagliata ci sono state due case e un capannone allagati. Abbiamo speso 140mila euro nelle urgenze ed occorrono altri 250mila euro per i progetti imminenti; con la Regione stiamo definendo lavori per 150mila euro in falciature straordinarie e soprattutto sugli argini del Pisciatello che adesso non è in sicurezza e di 100mila euro per la sistemazione della Ciclovia. A questi si aggiungono ovviamente i danni dei privati che saranno trasmessi dalle famiglie e dai titolari delle attività economiche. Sinora sono 16 le richieste di rimborsi avanzate dai privati".
Giacomo Mascellani