PAOLO MORELLI
Cronaca

Alluvione in Romagna, 3 mesi dopo. "Difficoltà enormi per vivere e lavorare normalmente"

Ilaria Lucchi e Mirco Graziani vivono in una casa ristrutturata due anni fa vicino al Molino Maraldi: "Siamo commercianti ambulanti: persi furgoni e magazzino. Nessuno ci ha aiutato, solo amici e parenti"

Cesena, 12 agosto 2023 – “E’ stata una tragedia , abbiamo perso tutto, siamo in gravi difficoltà e finora ci hanno aiutato solo amici e parenti". Chi parla è Ilaria Lucchi, che tutti chiamano Illi, che insieme al marito Mirco Graziani e ai cinque figli abita in via Savio in San Michele, a monte del Ponte Vecchio di fianco al Molino Maraldi, in una casa che era stata completamente ristrutturata un paio di anni fa e ora è da rifare.

Leggi anche Alluvione a Cesena, i 10 giorni che hanno stravolto tutto – Bonaccini-Meloni, scontro sui fondi

I coniugi Graziani e la loro casa allagata
I coniugi Graziani e la loro casa allagata

Com’è andata?

"Ce la siamo vista brutta, tenevamo d’occhio l’argine del fiume a pochi metri da casa nostra ed eravamo abbastanza tranquilli perché il livello dell’acqua era una trentina di centimetri sotto l’argine. Siamo rientrati in casa e all’improvviso è arrivata una ondata gigantesca che ha travolto tutto: la recinzione del giardino è stata spazzata via, poi la pressione dell’acqua ha sfondato la porta e l’onda è entrata in casa. Per fortuna i ragazzi erano al piano superiore e io e Mirco sulle scale, altrimenti saremmo stati travolti anche noi".

A che livello è arrivata l’acqua in casa vostra?

"Un paio di metri, con grande rapidità. Se non fossimo già stati sulle scale forse non saremmo qui a raccontarlo".

Cosa avevate al piano terreno?

"Il soggiorno, la cucina e un bagno. Abbiamo salvato la televisione e alcuni album di foto. Mobili ed elettrodomestici, acquistati appena due anni fa quando abbiamo ristrutturato casa: tutto da buttare. Ma c’è dell’altro...".

Cosa?

"L’acqua è entrata nelle canalizzazioni dell’impianto elettrico, abbiamo la corrente solo al piano superiore, per far funzionare gli elettrodomestici al piano terreno dobbiamo usare prolunghe volanti".

Che lavoro fate?

"Siamo ambulanti, mio marito ha un banco per la vendita di dolciumi. Siamo in difficoltà anche su questo fronte".

Come mai?

"Avevamo due furgoni e il magazzino dall’altra parte del fiume, in via Roversano, in un capannone a casa della mamma di mio marito. Tutto distrutto. Siamo riusciti a riprendere l’attività grazie a un amico che ci ha prestato un furgone, ma dovremo restituirglielo a breve. Anche un’auto è distrutta, quella di nostro figlio si è salvata perché è riuscito a portarla lontano".

Siete stati avvertiti che il Savio stava per esondare?

"No, se ci avessero avvertiti per tempo avremmo potuto mettere in salvo più cose. Hanno detto che era passata un’auto del Comune col megafono, ma noi non abbiamo sentito nulla".

Sono stati distribuiti sacchi di sabbia?

"No, i sacchi di sabbia sono arrivati qualche giorno dopo, ma erano così pochi per cui non credo sarebbero serviti".

Chi vi ha aiutato fino a ora?

"Parenti e amici, ma siamo ancora in una situazione di emergenza. Dalla Regione solo 3mila euro, nulla rispetto al danno subìto. Chissà quando potremo tornare alla normalità".