Anche un ultrà del Cesena nei disordini di Roma

A giugno le violenze delle tifoserie e dell’ultradestra contro le norme anti-Covid . Bottiglie contro la polizia: ‘Obbligo di firma e dimora’ per un savignanese

Migration

"Tra loro anche personaggi di spicco del mondo ultras di varie squadre". Ne è convinta la Procura della Repubblica di Roma che ieri mattina attraverso la Digos ha notificato nove misure cautelari ai presunti responsabili dei disordini avvenuti al Circo Massimo il 6 giugno scorso.

Fu un avvenimento rilevante, si tratta di quella che viene ricordata come la prima manifestazione dei tifosi contro le misure anticovid del Governo. Scesero infatti in piazza esponenti delle tifoserie ultras italiane e militanti dei movimenti della destra radicale. In quelle violenze contro forze dell’ordine e giornalisti si schierarono appartenenti a varie curve di club calcistici italiani, compreso il Cesena. Anzi secondo gli inquirenti (anche la Digos di Forlì era sul posto a Roma per l’ordine pubblico durante la manifestazione e ha poi partecipato alle indagini) sarebbero stati una cinquantina gli ultrà bianconeri.

A uno di loro ieri è stato notificato un ‘obbligo di firma e di dimora’ emesso dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura. Stesso copione e stessa misura cautelare anche per altri ultrà di varie tifoserie italiane: Roma, Lazio, Napoli, Verona, Torino, Milano e Brescia questi ultimi da sempre gemellati con gli ultrà bianconeri.

Per quanto riguarda il tifoso del Cesena, è di Savignano, ha 27 anni ed è già conosciuto dalle forze dell’ordine. Sarebbe responsabile in particolare del lancio di bottiglie e oggetti vari nei confronti delle forze dell’ordine. Le indagini hanno portato alla sua identificazione in base a testimonianze, fotografie e immagini riprese dalle telecamere presenti sui luoghi dei disordini. Il provvedimento gli è stato notificato ieri mattina.

Il giovane era già conosciuto dalle forze dell’ordine ed è un frequentatore della curva bianconera.

Ricordiamo che la manifestazione era stata indetta per protestare contro le misure restrittive varate dal Governo per contenere la diffusione dei contagi che contemplavano (e al momento continuano a farlo, anche se qualcosa potrebbe cambiare a breve) pure la chiusura degli stadi. Era stata organizzata da ‘Ragazzi d’Italia’, un movimento che racchiude diverse anime del mondo ultras italiano, e dai movimenti della destra radicale fra i quali ‘Forza Nuova’.

In quella occasione per la prima volta nella storia delle tifoserie in Italia il movimento ultras si mobilitò contro il Governo, chiamando a raccolta nella capitale anche esponenti delle curve provenienti appunto da Roma, Lazio, Napoli, Verona, Torino, Milano, Brescia e Cesena che sarebbe stata presente con una cinquantina di ultrà. Per uno di loro è scattata una misura cautelare.