"Ancora mascherine negli ospedali? Meglio continuare a indossarle"

Gaudio, presidente dei medici e primario: "Priorità alla tutela di anziani e soggetti fragili in cura"

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di Fabio Gavelli

"Credo che il prolungamento dell’obbligo di indossare le mascherine negli ospedali, nelle Rsa e in generale in tutti gli ambulatori, sia un provvedimento di buon senso". Michele Gaudio, primario di Anatomopatologia, è presidente dell’Ordine dei medici e dei chirurghi di Forlì-Cesena. Risponde ad alcune domande sul cambiamento delle normative riguardanti le misure anti-Covid disposte dal ministro della Salute Orazio Schillaci e dal nuovo governo.

Dottor Gaudio, quali ragioni portano a suggerire che l’imposizione delle mascherine sia opportuna?

"Per prima cosa nei luoghi dove si cura, resta un imperativo la cautela e la protezione dei soggetti fragili e degli anziani in generale. E ciò nonostante che il virus Covid-19 non sia affatto lo stesso che ci ha colpito due anni fa. Ma tali attenzioni vanno mantenute anche per un altro motivo: fra qualche settimana, quando salirà il picco influenzale, sarà bene proteggere chi ha le difesa immunitarie abbassate anche dall’influenza ’stagionale’".

Alcune Regioni già ieri mattina avevano stabilito di voler continuare con l’obbligo delle protezioni individuali finché non sarà terminato il periodo influenzale.

"Bene, ma è comunque auspicabile che le norme siano omogenee su tutto il territorio nazionale, per non ingenerare confusione nel personale sanitario e nei visitatori".

Dalle prime notizie pare che da oggi cada l’obbligo vaccinale per il personale medico-sanitario: cosa ne pensa?

"Le considerazioni fare nei giorni scorsi dal nuovo ministro possono essere condivisibili, dal momento che l’epidemiologia e l’evidenza clinica del Covid-19 si sono molto modificate. Un conto però è l’obbligo normativo, un altro è l’obbligo deontologico e professionale a vaccinarsi. Il secondo per me resta, perché da medico devo tutelare le persone fragili che incontro, ed evitare di infettarle. Quindi va bene lo stop all’obbligo, ma spero proprio non si torni alle basse percentuali di medici che si vaccinavano contro l’influenza prima della pandemia. Non dimentichiamo che in questi due anni, grazie a mascherine e vaccini, si è quasi azzerata l’influenza stagionale".

I medici ’no vax’ che erano stati sospesi torneranno al lavoro: quanti sono nel territorio provinciale?

"Poco più di una quarantina fra Forlì e Cesena. Il numero è ridotto anche perché le norme sono diventate meno restrittive rispetto all’inizio. Appena arriverà il decreto ministeriale, in qualità di presidente dell’Ordine, revocherò la loro sospensione".

Il rientro dei ’camici bianchi’ non vaccinati non risolverà il problema della carenza dei medici.

"Assolutamente no. Tenga conto che la maggior parte dei medici sospesi sono pensionati o liberi professionisti, perciò non ci saranno miglioramenti visibili negli ambulatori e negli ospedali".

Quale consiglio dare ai visitatori dei pazienti nelle strutture sanitarie?

"A prescindere dall’obbligo, e anche successivamente, portare sempre la mascherina per non trasmettere virus o batteri a chi ha difese immunitarie abbassate da malattie o in conseguenza di interventi chirurgici".